La Russia ha lanciato il più grande dei suoi attacchi notturni contro l’Ucraina, sparando almeno 477 droni ed esche per la contraerea a cui si sono aggiunti almeno una sessantina di missili. Lo riferisce il comando della difesa aerea ucraina. L’operazione è parte di un’ escalation che negli ultimi giorni ha ulteriormente ridotto la speranza di un cessate il fuoco imminente.
Stando alle stesse fonti: 249 obbiettivi sono stati abbattuti e 226 sono stati persi, probabilmente in conseguenza delle operazioni elettroniche di disturbo dei sistemi di navigazione.
L’attacco ha colpito diverse regioni in tutto il paese, compresa la parte occidentale, non lontano dalla frontiera con la Polonia, membro della NATO. Almeno una persona è morta nella regione Kherson in conseguenza dell’attacco di un drone. Sei persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite a Cherkasy, secondo le autorità locali.
Nelle operazioni di difesa, l’Ucraina ha perso un altro caccia F-16 dopo che il suo pilota è stato colpito ed è morto. “Il pilota ha utilizzato tutte le armi di bordo e ha abbattuto sette bersagli aerei. Nell’abbattere l’ultimo, il suo aereo ha subito danni e ha iniziato a perdere quota”, ha dichiarato l’Aeronautica ucraina su Telegram, sottolineando che il pilota ”ha fatto tutto il possibile e ha pilotato il jet lontano da un insediamento, ma non ha avuto tempo di attivare il sedile eiettabile”.
L’aviazione polacca ha fatto sapere di avere attivato le proprie difese per tutelare il prioprio spazio aereo e la sicurezza nazionale.
Cremlino: più ci sanzionate, più saremo duri
È impossibile spingere la Russia ai colloqui sull’Ucraina con nuove sanzioni: più gravi saranno le misure, più seria sarà la risposta di Mosca. Lo ha detto Dmitri Peskov.
Per il portavoce del Cremlino “La Russia può essere spinta al tavolo delle trattative solo con la logica e le argomentazioni. È impossibile spingere la Russia con la pressione o la forza”.
“Quanto più grave è il pacchetto di sanzioni, che riteniamo illegale, tanto più grave sarà il contraccolpo. Dopotutto, è un’arma a doppio taglio”, ha detto a proposito delle potenziali nuove sanzioni contro Mosca, tra cui misure sul petrolio russo, sul tavolo delle diplomazie occidentali.
Kiev esce da convenzione contro mine antiuomo
Volodymyr Zelenskyy ha firmato un decreto che ritira l’Ucraina dalla convenzione di Ottawa contro la produzione e lo stoccaggio di mine antiuomo. Il presidente rende così effettiva la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale.
Per il colonnello dei servizi di sicurezza militari (Sbu) Roman Kostenko, “questo è un passo che la realtà della guerra richiede da tempo. La Russia non ha aderito a questo trattato e sta utilizzando mine su larga scala”.
Ora servirà il via libera del Parlamento. Anche Polonia, Lettonia, Estonia e Finlandia hanno già preso la stessa decisione.