Mondo

Meloni scagionata nel caso Almasri

Il Tribunale dei ministri archivia la posizione della premier italiana sull’inchiesta per la liberazione dell’alto funzionario libico indagato per crimini di guerra - Tre ministri rischiano il processo

  • Un'ora fa
  • 6 minuti fa
01:21

Radiogiornale del 05.08.2025: il servizio di Alessandro Braga

RSI Info 05.08.2025, 13:37

  • Archivio Keystone
Di: AFP/YR 

La presidente del Consiglio dei ministri italiano, Giorgia Meloni, ha annunciato lunedì sera di essere stata ufficialmente scagionata nell’inchiesta sulla liberazione e l’espulsione di Najeem Osama Almasri Habish, alto funzionario libico sospettato di crimini di guerra e ricercato dalla Corte penale internazionale (CPI).

In un messaggio diffuso sui social, Meloni ha comunicato che il Tribunale dei ministri, organo giudiziario competente per le indagini sui membri del governo, ha escluso ogni sua responsabilità. Secondo quanto riferito dalla premier, il tribunale avrebbe riconosciuto che Meloni non era stata informata preventivamente della decisione di espellere Almasri e che quindi non ha condiviso né approvato tale scelta.

Najeem Osama Almasri Habish, capo della polizia giudiziaria libica, è oggetto di un mandato d’arresto internazionale emesso dalla CPI per crimini di guerra e contro l’umanità commessi a partire dal 15 febbraio 2015. Arrestato a gennaio in un hotel di Torino, è stato rilasciato due giorni dopo dalla Corte d’appello di Roma per vizi procedurali. Successivamente, è stato espulso verso Tripoli a bordo di un volo affittato dallo Stato italiano.

L’inchiesta coinvolge anche Carlo Nordio, ministro della Giustizia, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, e Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi di intelligence. I tre sono sospettati di aver facilitato la liberazione e il rimpatrio del funzionario libico, aggirando le procedure internazionali.

Meloni ha difeso la collegialità delle decisioni del governo, definendo “assurda” l’idea che i tre abbiano agito senza consultarla. Tuttavia, ha anche lasciato intendere che il Tribunale potrebbe chiedere il rinvio a giudizio per Nordio, Piantedosi e Mantovano.

Per procedere con un eventuale processo, il Tribunale dei ministri dovrà ottenere l’autorizzazione dal Parlamento, dove la maggioranza ultraconservatrice guidata da Meloni rende improbabile l’approvazione della richiesta.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare