È 41 il bilancio definitivo degli operai morti a causa di un'esplosione avvenuta in una miniera di carbone nel nord-ovest della Turchia mentre i soccorritori stanno cercando di salvare decine di lavoratori ancora intrappolati nel sottosuolo. "Il nostro augurio è che la perdita di vite umane non sia maggiore e che i nostri minatori possano essere salvati", ha twittato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
L'esplosione è avvenuta in una miniera nella città di Amasra, sul Mar Nero, provocando la morte di 41 operai e il ferimento di altri 28, undici dei quali sono stati ricoverati in ospedale. Le squadre di soccorso stanno lavorando per salvare svariati lavoratori ancora bloccati nelle gallerie a 300 e 350 metri sotto il livello del mare. Secondo il ministro degli Interni turco, Suleyman Soylu, 49 dei 110 minatori intrappolati nel sottosuolo al momento dell'esplosione sarebbero morti.
"Siamo davvero di fronte a un quadro triste", ha detto Soylu, accorso sul posto insieme al ministro dell'Energia, Fatih Donmez. "Secondo le prime informazioni, l'esplosione sarebbe stata causata dal grisù (miscela di gas costituita da metano e altri idrocarburi che si forma spontaneamente nelle miniere di carbone e in contatto con l'aria si infiamma ed esplode)", ha spiegato Donmez.