Un'alta responsabile della diplomazia statunitense, Victoria Nuland, si è recata a Niamey, la capitale del Niger, dove ha incontrato alcuni militari dopo il colpo di Stato di una decina di giorni fa, ma non è stata ricevuta dal capo dei golpisti, il generale Abdourahmane Tiani, né le è stato concesso di incontrare il presidente Mohamed Bazoum, tenuto sotto sequestro.
La sottosegretaria agli affari politici del Dipartimento di Stato, dopo aver parlato con il nuovo capo di stato maggiore dell'esercito Moussa Salaou Barmou e altri funzionari, ha detto che le discussioni sono state estremamente franche e a tratti difficili, nel corso delle quali non è riuscita però a convincere i golpisti a ristabilire la democrazia. Nuland ha affermato di aver proposto "numerose opzioni" per porre fine al colpo di Stato, nonché i "buoni uffici" degli Stati Uniti "se ci fosse il desiderio da parte dei responsabili di tornare all'ordine costituzionale", ma ha aggiunto: "Non direi che questa offerta sia stata presa in considerazione in alcun modo".

La sottosegretaria agli affari politici del Dipartimento di Stato USA Victoria Nuland in un'immagine d'archivio
Tra i temi trattati anche quello di un eventuale arrivo in Niger del gruppo Wagner. Gli autori del colpo di Stato si sono detti coscienti dei rischi di sovranità nel caso di una collaborazione coi mercenari russi.
I dirigenti della Comunità degli stati dell'Africa occidentale (COPAWAS) s'incontreranno, giovedì, a Abuja, in Nigeria, proprio per discutere della situazione in Niger, dopo che lunedì è scaduto anche l'ultimatum alla giunta militare per ristabilire l'ordine costituzionale. Diversi governi, compresi quelli dei vicini Mali e Algeria, ma anche quello statunitense, si sono detti contrari a un intervento militare e nei prossimi giorni potrebbe riaprirsi l'opzione diplomatica.
Infine a Niamey i golpisti hanno annunciato la nomina di un primo ministro. Si tratta di Ali Mahaman Lamine Zeine, economista, con una carriera di dirigente politico alle spalle e già collaboratore alla presidenza nigerina ed ex ministro delle Finanze.