La Knesset - il parlamento di Israele - ha approvato in prima lettura la proposta di legge sulla pena di morte per i terroristi che uccidono cittadini israeliani.
Si tratta del primo di tre voti necessari all’approvazione definitiva della norma. “Siamo sulla buona strada per fare la storia. Lo abbiamo promesso e lo abbiamo mantenuto”, ha esultato su X il ministro dell’ultradestra Itmar Ben Gvir.
Il disegno di legge è stato adottato con 39 voti favorevoli e 16 contrari. Il Comitato per la sicurezza nazionale della Knesset aveva dichiarato il 3 novembre che l’obiettivo è “tagliare il terrorismo alle sue radici e creare un forte deterrente”.
La proposta non prevede una reciprocità e cita: “Chiunque, intenzionalmente o per indifferenza, provochi la morte di un cittadino israeliano per motivi di razzismo o ostilità nei confronti di una comunità e con lo scopo di danneggiare lo Stato di Israele e la rinascita del popolo ebraico nel suo Paese, sarà passibile di pena di morte”. Con questa formulazione, la pena di morte potrebbe essere applicata a uno straniero che uccide un israeliano, ma mai a un israeliano che uccide uno straniero.
Il voto della Knesset giunge mentre un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas è entrato in vigore il 10 ottobre a Gaza, su pressione degli Stati Uniti, a più di due anni dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco del movimento islamista palestinese il 7 ottobre 2023.
Radiogiornale delle 24 dell’11.11.2025








