Striscia di Gaza

Piano di pace, le reazioni internazionali dopo l’ok di Hamas

La risposta positiva del movimento palestinese genera ottimismo e malcelata soddisfazione tra i Paesi negoziatori, come pure all’ONU e in seno a svariati Esecutivi europei

  • Oggi, 08:20
  • 22 minuti fa
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Notiziario 08.00 del 04.10.2025 - La corrispondenza di Michele Giorgio

RSI Info 04.10.2025, 08:15

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Di: AFP/Reuters/AP/EnCa 

Le reazioni internazionali, evidentemente tutte caratterizzate da affermazioni con toni positivi, si sono susseguite dopo la risposta positiva di Hamas venerdì sera al piano di Trump per il rilascio degli ostaggi israeliani e la fine del conflitto a Gaza dopo quasi due anni di ostilità.

“Sulla base della dichiarazione appena rilasciata da Hamas, credo che siano pronti per una pace duratura. Israele deve smettere immediatamente di bombardare Gaza in modo da poter liberare gli ostaggi in modo rapido e sicuro”, ha scritto il presidente americano Donald Trump in un messaggio sulla sua piattaforma Truth Social. L’inquilino della Casa Bianca ha anche promesso in un breve videomessaggio registrato che “tutti saranno trattati equamente” secondo il suo piano.

Dal canto suo, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione ha reso noto: “In seguito alla risposta di Hamas, Israele si sta preparando all’immediata attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio di tutti gli ostaggi”.

Sono evidentemente soddisfatti pure gli altri Paesi mediatori, oltre agli USA, in merito alla replica del movimento palestinese. Il Qatar “accoglie con favore l’annuncio di Hamas secondo cui il piano del presidente Trump ha la sua approvazione”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri qatariota, che ha anche sostenuto la richiesta di Trump di un cessate il fuoco immediato. L’Egitto, da parte sua, accoglie con favore uno “sviluppo positivo” e spera che, di conseguenza, entrambe le parti “si impegnino ad attuare il piano del presidente Trump sul campo e a porre fine alla guerra”, secondo quanto dichiarato dal Ministero degli Esteri su Facebook.

Per l’ONU e l’UE si tratta di “un’opportunità da cogliere”

Un portavoce del segretario generale António Guterres ha detto che le Nazioni Unite “accolgono con favore e sono incoraggiate dalla dichiarazione di Hamas che annuncia la sua disponibilità a rilasciare gli ostaggi e ad avviare colloqui sulla base della proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Si invita tutte le parti a cogliere questa opportunità per porre fine a questo tragico conflitto a Gaza”.

E la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con favore la risposta positiva di Hamas al piano di Trump, definendola “incoraggiante” e ha affermato che la fine della guerra a Gaza è “a portata di mano”. “La volontà di Hamas di rilasciare gli ostaggi e di impegnarsi sulla base della recente proposta del Presidente degli Stati Uniti è incoraggiante”, ha scritto von der Leyen su X. “Questa opportunità deve essere colta. Un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi sono a portata di mano”, ha aggiunto Ursula von der Leyen.

La soddisfazione e il sollievo sono pure evidenziati dalle dichiarazioni che arrivano dall’Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron, che a settembre ha guidato un’iniziativa diplomatica presso le Nazioni Unite per il riconoscimento di uno Stato palestinese, ha scritto sul social network X: “Il rilascio di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza sono a portata di mano! L’impegno di Hamas deve essere attuato senza ulteriori indugi”.

Il primo ministro britannico Keir Starmer lo ha salutato come “un significativo passo avanti” che “ci avvicina alla pace più che mai” e ha invitato le varie parti ad attuare il piano “senza indugio”. Da parte sua, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ritenuto che “l’accordo di principio” di Hamas sia la “migliore possibilità” per porre fine alla guerra.

Pure Ankara ha affermato in una dichiarazione pubblicata su X che l’accordo di Hamas rappresenta “un’opportunità per l’immediata istituzione di un cessate il fuoco a Gaza e la fornitura ininterrotta di aiuti umanitari alla regione” e che apre “la strada al progresso verso una pace duratura”.

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