Il presidente russo Vladimir Putin non si recherà a Istanbul giovedì per i negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Putin invierà in Turchia il suo consigliere Vladimir Medinsky a capo di una delegazione. Sarà quindi assente non solo lo stesso Putin ma anche il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Lo ha annunciato il Cremlino. Medinsky ebbe un ruolo di primo piano anche negli ultimi negoziati diretti, nel 2022.
Oltre a Medinsky la delegazione russa sarà composta di altri tre negoziatori: il vice ministro degli Esteri Mikhail Galuzin, il capo della Direzione principale dello Stato maggiore Igor Kostyukov e il vice ministro della Difesa Alexander Fomin. I negoziatori saranno affiancati da un team di quattro esperti.
A nulla sono quindi valse le pressioni e gli appelli di diversi Paesi e gli auspici del presidente statunitense Donald Trump perché Putin partecipasse di persona ai colloqui che lui stesso ha proposto a sorpresa in un incontro notturno con i giornalisti nelle prime ore di domenica.
Per quanto riguarda i contenuti dei negoziati, Leonid Slutsky, il presidente della commissione Affari internazionali della Duma che aveva partecipato alle trattative del 2022, ha ipotizzato che si parli anche di uno scambio totale di prigionieri. Il consigliere di Putin per la politica estera, Yuri Ushakov, ha detto da parte sua che sul tavolo vi saranno questioni “politiche e molte questioni tecniche”.
Commentando l’apertura dei negoziati diretti, la Cina ha intanto affermato di avere sostenuto “la risoluzione della crisi attraverso il dialogo e la negoziazione fin dal primo giorno del conflitto”.

Putin propone negoziati diretti con Kiev
Telegiornale 11.05.2025, 20:00