Dopo settimane di scontri, il primo ministro srilankese, Mahinda Rajapaksa, si è dimesso oggi, 9 maggio. Resta invece ancora al potere il presidente e fratello dell’ex primo ministro, Gotabaya Rajapaksa, al centro di violente proteste e accusato della cattiva gestione della peggiore crisi economica dall’indipendenza dell’isola nel 1948.
Dalla fine di marzo di quest’anno, lo Sri Lanka è dilaniato da violenti scontri tra dimostranti e esercito. L’isola è stata pesantemente colpita dalla pandemia, da un’inflazione galoppante, da riserve energetiche ormai agli sgoccioli, e da tagli fiscali che ne hanno ridotto notevolmente il margine di manovra finanziario.
L’esercito e alcune truppe paramilitari sono entrate nella capitale Colombo e un coprifuoco nazionale è stato imposto. Il presidente ha inoltre dichiarato lo stato d’emergenza per la seconda volta dall’inizio degli scontri.
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