La Camera dei deputati italiana ha dato il via libera giovedì alla delibera che sancisce il taglio dei vitalizi a 1’240 ex parlamentari, con riduzioni degli emolumenti che in alcuni casi si avvicinano all’83%. L’entrata in vigore è prevista a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo e non già a novembre 2018 come era pianificato in precedenza. Il provvedimento in molti casi cancella il versamento di introiti per svariate migliaia di euro che andava a parlamentari dalla carriera politica (in vari casi) estremamente limitata.
Già argomento ricorrente in diverse legislature negli ultimi vent’anni, il taglio è diventato realtà con l’arrivo al Governo dell’asse Lega-Movimento Cinque Stelle, i cui vertici hanno celebrato l’evento come un grande successo ottenuto nei primi 100 giorni di attività dell’Esecutivo giallo-verde. Lo stop ai privilegi era del resto uno dei temi cardine della campagna elettorale di M5S e leghisti, che sui social media hanno ricordato che si è posto fine non a un diritto acquisito quanto a un trattamento da casta.
Il presidente della Camera ed esponente dell'M5S Roberto Fico ha ricordato che ora la delibera sarà oggetto d’analisi dell’altro ramo del Parlamento: “Il Senato farà le sue valutazioni e andrà avanti e arriverà a una conclusione simile”, ha spiegato Fico a chi gli ha chiesto come mai per i senatori il tema sia ancora oggetto di approfondimento. Ai giornalisti ha poi segnalato che con questa decisione si concretizza davvero “un taglio ai costi della politica. Avremo infatti un risparmio di risorse pubbliche di oltre 40 milioni di euro (47 milioni di franchi) all'anno”.
ANSA/AGI/EnCa