La Corte Suprema della Thailandia ha stabilito martedì che l’ex primo ministro Thaksin Shinawatra dovrà essere condannato a un anno di reclusione per non aver scontato correttamente la pena detentiva per corruzione e abuso di potere al momento del suo ritorno in Thailandia nel 2023.
Condannato a otto anni di carcere, l’ex politico ha trascorso solo sei mesi in ospedale. Ha ricevuto la grazia reale che ha ridotto la sua pena a un anno, prima di essere rilasciato nel febbraio 2024 per motivi legati all’età.
“Mandarlo in ospedale non era legittimo, l’imputato sa che la sua malattia non era una questione urgente e rimanere in ospedale non può essere considerata una pena detentiva”, precisa la Corte nella sua sentenza. I magistrati hanno poi ordinato l’immediata incarcerazione a Bangkok di Thaksin Shinawatra, da decenni figura di spicco della politica thailandese.
“Mio padre rimane una guida spirituale, sia per la sua passata funzione politica, sia per il suo contributo al Paese, sia per il suo sincero desiderio di partecipare al miglioramento della vita” dei thailandesi, ha dichiarato sua figlia Paetongtarn, ex primo ministro (destituita alla fine di agosto), appena uscita dalla Corte Suprema.
La sentenza della Corte Suprema arriva pochi giorni dopo la caduta del partito Pheu Thai, al governo dal 2023. Una coalizione guidata da un ex alleato del partito, Anutin Charnvirakul, ha infine preso le redini del potere la scorsa settimana. Non ci saranno “favoritismi, persecuzioni o vendette” nei confronti di Thaksin, ha promesso il nuovo capo del governo, assicurando al contempo che avrebbe indetto nuove elezioni legislative entro quattro mesi.

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Notiziario 09.09.2025, 11:00
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