“I decessi erano tutti evitabili”. È la conclusione, resa nota mercoledì, a cui è giunta l’inchiesta pubblica sul violento incendio che nel 2017 causò la morte di 72 persone nella Grenfell Tower di Londra, un grattacielo di 25 piani situato a North Kensington.
Un’inchiesta che punta il dito contro governo centrale, autorità preposte ai controlli e industria edilizia, parlando di “decenni di mancanze” che hanno trasformato l’edificio in “una trappola mortale”. La responsabilità della tragedia viene dunque attribuita a più attori che hanno permesso che il grattacielo fosse rivestito con materiali combustibili.
È infatti, come già emerso, a causa del materiale infiammabile applicato sulle pareti esterne che, nelle prime ore del 14 giugno 2017, un incendio scoppiato al quarto piano ha potuto velocemente propagarsi fino al tetto.
Ora il rapporto di 1’700 pagine fornisce alcune risposte ai sopravvissuti, che devono però ancora aspettare per sapere se i responsabili saranno perseguiti. La magistratura esaminerà le conclusioni prima di decidere le accuse, che non saranno formalizzate prima del 2026.
Nel frattempo il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto che il governo si assicurerà che una tragedia come questa “non possa ripetersi”.
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Notiziario 04.09.2024, 15:00
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