Sabato Thailandia e Cambogia hanno concordato un “cessate il fuoco immediato” nel conflitto frontaliero, secondo una dichiarazione congiunta ottenuta dalla parte cambogiana. I combattimenti hanno causato almeno 47 morti e quasi un milione di sfollati in tre settimane.
“Le due parti concordano di consentire ai civili residenti nelle zone di confine colpite di tornare alle loro case, nel più breve tempo possibile, senza ostacoli e in condizioni di sicurezza e dignità”, si legge in una dichiarazione congiunta ottenuta dall’AFP dalla parte cambogiana. Il testo annuncia l’entrata in vigore della tregua alle 6.00, ora svizzera.
Firmato dai ministri della Difesa dei due Paesi, il testo menziona inoltre il congelamento delle posizioni militari, lo sminamento delle zone di confine, la cooperazione di polizia per combattere la criminalità informatica e il rilascio da parte di Bangkok di 18 soldati cambogiani dopo 72 ore di cessate il fuoco effettivo.
Secondo gli ultimi bilanci ufficiali, probabilmente sottostimati, nelle ultime settimane sono state uccise in totale 47 persone: 26 sul versante thailandese e 21 su quello cambogiano. I due regni del Sud-Est asiatico sono da tempo in contrasto sul tracciato del loro confine di 800 chilometri, deciso durante il periodo coloniale francese. Si accusano a vicenda di aver scatenato questa nuova escalation sanguinosa.






