Trump evoca un incontro “molto presto” con Putin

In un’improvvisa accelerazione diplomatica riguardo alla guerra in Ucraina, il presidente americano Donald Trump ha menzionato mercoledì un possibile incontro “molto presto” con il suo omologo russo Vladimir Putin. Ma ha mantenuto la minaccia di sanzioni contro Mosca.

A seguito di una visita considerata “produttiva” del suo emissario speciale Steve Witkoff a Mosca, il presidente americano ha dichiarato mercoledì che c’è “una buona possibilità che ci sia un incontro molto presto”, senza fornire dettagli su data o luogo. Il repubblicano stava rispondendo a una domanda su un possibile incontro con il presidente russo e con il capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky, durante uno scambio con la stampa nello studio ovale..

Ma naturalmente è la prospettiva di un incontro di persona con il capo del Cremlino a catturare maggiormente l’attenzione, mentre la tensione tra Washington e Mosca sta vivendo un netto aumento. Secondo la stampa americana, Donald Trump starebbe pensando di incontrare il presidente russo di persona già la prossima settimana, prima di un incontro a tre con Volodymyr Zelensky.

Allo scopo di porre fine definitivamente al conflitto scatenato dall’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, Trump ha minacciato di imporre “molte più sanzioni secondarie”, cioè tasse sui prodotti provenienti da nazioni che commerciano con la Russia. Intanto, ha già annunciato giovedì di aumentare al 50% invece del 25% le tasse sulle importazioni dall’India, a causa degli acquisti in massa di petrolio russo effettuati dagli indiani, greggio che poi questo ultimo rivendono a prezzo maggiorato intascando margini record.

L’obiettivo di un simile meccanismo è di prosciugare le entrate della Russia e così fermare la macchina da guerra russa. Il capo della diplomazia americana, Marco Rubio, ha affermato mercoledì che c’è “ancora molto lavoro” da fare prima di un eventuale nuovo incontro. Ha indicato, in un’intervista con la rete televisiva Fox Business, che Steve Witkoff era tornato da Mosca con una proposta di cessate il fuoco.

“Comprendiamo meglio in quali condizioni la Russia sarebbe pronta a fermare la guerra”, ha detto il segretario di Stato, aggiungendo: “Dobbiamo confrontare questo con ciò che gli ucraini e i nostri alleati europei, ma ovviamente in primo luogo gli ucraini, sono pronti ad accettare”. Il rinnovato slancio diplomatico arriva a due giorni dalla scadenza di un ultimatum degli Stati Uniti alla Russia, invitata a porre fine al conflitto in Ucraina.