Per le strade di Tunisi la folla è scesa in piazza mercoledì sera al grido di "siamo liberi, fuori i terroristi", a poche ore dall'attacco al Museo del Bardo, a due passi dal Parlamento, che ha fatto 19 morti, di cui 17 turisti stranieri. La situazione è delicata, anche perché in Tunisia il turismo è ossigeno per l'economia della nazione. Plaude invece l'IS, che su Twitter esorta a "seguire i fratelli".
Dure condanne dell'azione terroristica giungono dal tutto il mondo, a cominciare dal segretario di Stato americano John Kerry e dal segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon.
Da John Kerry una dura condanna all'attentato di Tunisi
Il presidente francese François Hollande ha espresso alla Tunisia solidarietà e sostegno totale da parte del suo paese. In Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto che Roma non si farà intimorire da questa inaudita violenza, mentre il premier Matteo Renzi ha espresso vicinanza al Governo tunisino e alle famiglie vittime degli attentati.
Red. MM/ATS