Tra i 200 ed i 300 minatori (ma c’è chi nella serata di martedì parlava addirittura di 600) sono rimasti intrappolati a centinaia di metri di profondità in una miniera di carbone vicino a Soma, nella Turchia occidentale, dopo una forte esplosione. Secondo il sindaco di Manisa, Caner Ergün, che ha fornito informazioni alla CNN, la deflagrazione avrebbe causato almeno 157 morti e 75 feriti. Martedì sera le fonti ufficiali parlavano di 70 decessi. Il ministro dell'Energia, Taner Yildiz, giunto sul posto a fine pomeriggio, ha detto di non poter dare ancora "alcun numero". Il bilancio è tuttavia ancora provvisorio.
Le vittime sarebbero morte soffocate o a causa di gravi ustioni. Molti lavoratori sarebbero riusciti a mettersi in salvo. I soccorritori stanno facendo una corsa contro il tempo per liberare quelli rimasti intrappolati.
La sicurezza nelle miniere di carbone turche è da tempo al centro di polemiche. Nel novembre scorso 300 minatori si erano rinchiusi in fondo alla miniera di Zanguldak, nella regione del Mar Nero, per protestare contro le insufficienti misure di sicurezza dell'impianto.
ATS/Reuters/Red. MM