USA, Witkoff è arrivato a Mosca e ha incontrato Putin

L’inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, è atterrato mercoledì a Mosca per incontrare funzionari russi, secondo una fonte vicina. Dopo essere stato ricevuto in aeroporto dal rappresentante speciale del presidente russo, Kirill Dmitriev, Witkoff è stato ricevuto al Cremlino dallo stesso Putin. Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, Putin e Witkoff si sono stretti calorosamente la mano all’inizio del colloquio. La visita si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Stati Uniti e Russia a pochi giorni dalla scadenza dell’ultimatum lanciato da Washington affinché Mosca interrompa la sua offensiva in Ucraina.

Witkoff, braccio destro di Donald Trump per le “missioni di pace” come la settimana scorsa in Israele e a Gaza, ha già incontrato Vladimir Putin più volte, ma nessuno di questi colloqui ha portato il leader russo a cambiare rotta. Infatti, ha sempre respinto le richieste di un cessate il fuoco temporaneo, ha affermato venerdì di volere la pace, ma le sue condizioni per porre fine al conflitto rimangono invariati.

Il Cremlino esige che l’Ucraina le ceda quattro regioni parzialmente occupate (Donetsk, Luhansk, Zaporizhia, Kherson), oltre alla Crimea annessa nel 2014, e che rinunci alle forniture di armi occidentali e a qualsiasi adesione alla NATO. Condizioni ritenute inaccettabili da Kiev.

Le relazioni tra Mosca e Washington stanno vivendo dalla settimana scorsa un improvviso picco di tensioni con il dispiegamento da parte di Donald Trump di due sottomarini nucleari, a seguito di una disputa online con l’ex presidente russo Dmitri Medvedev.

Il capo di Stato americano ha dato alla Russia dieci giorni, fino a venerdì, per mettere fine alla sua offensiva in Ucraina, pena nuove sanzioni non specificate. Donald Trump ha in particolare minacciato di imporre “dazi doganali secondari” ai Paesi che continuano a commerciare con Mosca, come la Cina e l’India.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato martedì gli occidentali a “intensificare la pressione” sui profitti petroliferi russi. Ha pure annunciato di aver discusso delle sanzioni contro Mosca e della cooperazione militare al telefono con Donald Trump, menzionando su X un “progetto di accordo sui droni”.

Nonostante la pressione esercitata da Washington, l’offensiva russa contro il suo vicino continua. Sei persone sono state uccise mercoledì nei raid russi nel sud e nel nord-est dell’Ucraina, secondo le autorità locali.

La Russia ha lanciato un attacco aereo nella regione di Zaporizhia, uccidendo almeno due persone e ferendone 12, tra cui quattro bambini, secondo quanto riferito da Ivan Fedorov, capo dell’Amministrazione Militare Regionale. ”Vari edifici sono stati danneggiati dall’attacco. Sappiamo di almeno tre persone ferite”, ha dichiarato inizialmente Fedorov. Poco dopo, ha confermato che le persone uccise dalle bombe di Mosca erano due, con 12 persone ferite.

Mercoledì notte la Russia ha attaccato anche le reti elettriche nella regione di Dnipropetrovsk, ha preso di mira le persone con esplosivi lanciati da droni a Kherson e ha colpito abitazioni private nelle regioni di Kharkiv e Donetsk.

L’aeronautica militare ucraina ha dichiarato da parte sua di aver abbattuto 29 droni nel nord e nell’est del paese nella notte tra lunedì e martedì. L’esercito russo ha lanciato 6’297 droni contro l’Ucraina a luglio, un record dall’inizio dell’invasione nel febbraio 2022, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati forniti dalle autorità ucraine.

Dalla parte russa del fronte, bombardamenti ucraini hanno ucciso quattro occupanti a Svatove, nella regione di Luhansk occupata dalle forze di Mosca, ha dichiarato su Telegram il dirigente locale insediato dai russi, Leonid Passechnik.