Non è stata una rivoluzione ma Papa Francesco ha messo da subito le cose in chiaro: non c’è Chiesa senza pensiero femminile. La giornalista Corinne Zaugg è presidente dell’Unione femminile cattolica ticinese. Francesco, ci spiega “ha avuto una storia familiare che ha visto figure femminili molto importanti. Una delle sue figure guida, Esther Balestrino, era un medico paraguayano marxista, molto impegnato nella difesa dei diritti umani. L’ha definita la donna che gli ha insegnato a pensare”.
Papa Francesco “avvertiva che c’era un certo disagio all’interno della Chiesa, causato da una eccessiva presenza maschile. L’anno scorso ha chiamato una suora teologa e un prete per farsi spiegare esattamente qual è il sogno delle donne della Chiesa”.
Nel corso dei suoi 12 anni di pontificato, il Papa scomparso ha fatto nomine eccellenti. “Ha nominato alcune donne a ruoli che mai avevano rivestito nella storia della Chiesa. Per esempio ha inserito tre donne nel dicastero dei vescovi, con voce in capitolo per la nomina. La direttrice dei musei vaticani è una donna.”
E al sinodo sulla sinodalità anche le donne, una ottantina, hanno avuto in parte il diritto di voto. “Una prima assoluta”.