Natura e Animali

Il ritorno del tritone crestato

Dopo vent’anni di assenza, l’anfibio è stato avvistato nella riserva naturale della Grande Cariçaie, sul lago di Neuchâtel – una presenza svelata grazie alle analisi del DNA 

  • Oggi, 06:51
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Un esemplare di tritone crestato maschio

  • IMAGO/blickwinkel
Di: Red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

Gli anfibi sono tra i gruppi animali più minacciati in Svizzera. Delle 19 specie svizzere attualmente conosciute, 15 fanno parte della lista rossa dell’Ufficio federale dell’ambiente. Per proteggerli al meglio è quindi fondamentale monitorare l’evoluzione delle loro popolazioni, cosa che può avvenire con l’osservazione diretta degli animali, grazie all’identificazione del loro canto o dei loro versi, con l’aiuto di fototrappole, oppure analizzando il cosiddetto DNA ambientale (eDNA).

Proprio grazie alle analisi basate sul materiale genetico che gli animali lasciano nell’ambiente sotto forma di escrementi, peli, cellule della pelle, eccetera, alcuni ricercatori del WSL (l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio) hanno potuto rivelare la presenza del tritone crestato (Triturus cristatus) nella riserva naturale della Grande Cariçaie, dove questa specie era ritenuta assente da circa un ventennio.

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Il ritorno del tritone crestato in Romandia

RSI Info 05.08.2025, 17:45

  • Imago Images
  • Tempo reale - Loriana Sertoni

Ma andiamo con ordine. Nel 2024, alcuni membri dell’associazione Grande Cariçaie – che si occupa della gestione delle riserve naturali presenti lungo la riva Sud del Lago di Neuchâtel - avevano avvistato e confermato la presenza del tritone crestato a Portalban, nel canton Friborgo. L’importante ritrovamento e gli stimoli ricevuti dall’associazione Grande Cariçaie hanno in seguito motivato un gruppo di ricerca del WSL a lanciare, nella primavera di quest’anno, delle nuove ricerche per localizzare altre popolazioni di tritone crestato grazie a delle analisi genetiche sul DNA ambientale.

Il dottorando Flurin Leugger e i suoi colleghi del gruppo di ricerca congiunto tra il Politecnico federale di Zurigo e il WSL, hanno utilizzato un metodo per il monitoraggio degli anfibi, che loro stessi hanno messo a punto e pubblicato di recente su Molecular Ecology Resources.

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Per raccogliere il DNA ambientale, i ricercatori usano delle pompe dotate di un filtro

  • WSL/Martina Lüthi

In pratica, hanno raccolto campioni di acqua da diversi punti della riserva naturale per analizzarne il contenuto in termini di eDNA. Un campione d’acqua dello stagno può fornire chiari indizi delle specie presenti al suo interno, dal momento che ogni specie può essere identificata da una sequenza di DNA breve e unica, cioè specifica. Si tratta dunque di una tecnica molto utile che permette di verificare la presenza di una specie senza doverla necessariamente cercare e osservare direttamente.

Grazie a queste analisi, lo scorso mese di aprile i ricercatori hanno rilevato il DNA del tritone crestato in tre luoghi diversi della Grande Cariçaie. Un risultato per certi versi sorprendente perché l’area copre 3000 ettari ed è caratterizzata dalla presenza di innumerevoli pozze, stagni e laghetti che si estendono per diversi chilometri. C’è voluta una grande quantità di campioni - oltre che una grande dedizione - per trovare una specie considerata praticamente estinta nella regione da vent’anni.

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Durante il periodo degli amori i maschi di tritone crestato presentano un’imponente cresta dorsale e caudale che conferisce loro l'aspetto di piccoli draghi.

  • IMAGO/blickwinkel

Analisi genetiche estremamente utili perché pochi giorni dopo l’analisi dei campioni d’acqua, alcuni membri dell’associazione hanno avvistato di notte, con l’aiuto di torce elettriche, tritoni crestati negli stessi luoghi, confermando così la presenza di questi animali anche grazie al consueto metodo di monitoraggio. Grazie alla collaborazione con l’associazione, gli scienziati hanno così potuto applicare il loro metodo di analisi del DNA ambientale alla protezione della natura in maniera concreta.

I tritoni crestati sono difficili da trovare con la ricerca “a vista”, perché si nascondono spesso nella fitta vegetazione acquatica. L’analisi del DNA ambientale è pertanto di grande aiuto anche perché consente di sondare aree più estese. Si tratta di un importante passo avanti per la protezione di animali rari come il tritone crestato.

Il team di ricerca sta attualmente lavorando per poter usare il metodo all’analisi dei campioni direttamente sul campo, prendendo spunto dai test rapidi per il Covid-19. In questo modo otterrebbero i risultati direttamente sul posto, in maniera ancora più veloce.

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Il tritone crestato è un anfibio raro e fortemente minacciato in Svizzera

  • WSL/Thomas Reich

Il tritone crestato (Triturus cristatus) è presente in quasi tutta l’Europa centrale ed è distribuito dal centro della Francia fino agli Urali, rispettivamente dalla Scozia e dalla Scandinavia fino ai Balcani attraverso il versante nordalpino. In Svizzera è presente a Nord delle Alpi, dove è stato censito in circa 300 specchi d’acqua fino ai 1’100 metri di altitudine. Nella parte nordorientale del paese la specie è ben diffusa e le sue stazioni sono numerose, mentre nella Svizzera centrale, occidentale e settentrionale la sua presenza è più sporadica e localizzata. È totalmente assente a Sud delle Alpi.

In Ticino è invece presente il tritone crestato meridionale (Triturus canifex), il cui areale di distribuzione copre anche l’Italia e l’Austria inferiore. È possibile incontrarlo fino a un’altitudine di 1’200 metri. La specie è stata introdotta anche nella regione di Ginevra, dove ha sostituito il Tritone crestato. In Svizzera le sue popolazioni attualmente note raggiungono la quarantina.

Fonte: Info Fauna, Centro nazionale di dati e informazioni sulla fauna svizzera. www.infofauna.ch

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