Gli oceani sono ambienti che conosciamo molto poco rispetto ad altri ecosistemi. Secondo un interessante articolo pubblicato su ScienceAdvances, l’essere umano ha finora esplorato unicamente lo 0,001 % delle profondità marine. Per questo le ricerche scientifiche che si dedicano agli oceani sono spesso ricche di sorprese.
Un esempio arriva da una recente ricerca dedicata ad una medusa, in particolare alla sottospecie Botrynema brucei ellinorae.
Meduse
RSI Info 05.08.2025, 17:45
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La medusa oggetto dello studio ha la particolarità di presentarsi in due forme distinte: la prima ha un corpo (chiamato cupola, ombrello o campana) sormontato da una protuberanza – una sorta di pomello -, mentre la seconda possiede un ombrello liscio, senza protuberanza.
Lo studio ha dimostrato che gli individui dotati di protuberanza hanno una distribuzione ampia: vivono in diverse zone oceaniche e si trovano a tutte le latitudini. Al contrario, le meduse dell’altra forma, quelle con il mantello liscio, sono presenti solo nelle regioni artiche e subartiche. Curiosamente sembrano confinate a nord, senza mai varcare il 47° parallelo.

Un esemplare della medusa Botrynema brucei ellinorae con protuberanza
La ricerca ha indagato a fondo la distribuzione di queste meduse, grazie all’aiuto di robot sottomarini telecomandati, ma anche raccogliendo degli individui da navi di ricerca, analizzando dati di studi precedenti, come osservazioni dirette e fotografie, e svolgendo delle analisi genetiche.
Proprio grazie allo studio del DNA i ricercatori hanno appurato che gli individui appartenenti alle due forme descritte in precedenza fanno tutti parte della medesima linea genetica: sono dunque tutti della medesima sottospecie di medusa. Il fatto che abbiano una distribuzione geografica di questo tipo potrebbe dunque essere un indizio dell’esistenza di una barriera biogeografica, ancora sconosciuta, che impedisce alla forma con il mantello liscio di spingersi verso Sud, permettendo però all’altra forma di varcare il limite.
Non stiamo parlando di una barriera fisica che funziona da filtro, come se fosse un colapasta con dei buchi più o meno grandi in grado di lasciare passare selettivamente solo una forma di medusa. Secondo i ricercatori, le Botrynema brucei ellinorae con la protuberanza, che si trovano un po’ ovunque, potrebbero semplicemente essere più resistenti alla predazione rispetto alla forma liscia.

Un esemplare della medusa Botrynema brucei ellinorae senza protuberanza
La protuberanza potrebbe fornire quello che in gergo si definisce un vantaggio selettivo contro i predatori che si trovano più a Sud del 47° parallelo, cioè al di fuori delle acque artiche e subartiche. Per farla breve, l’ipotesi è la seguente: se sei una medusa con il mantello liscio, non hai difese contro i predatori e puoi resistere solo dove i predatori non ci sono. Se invece hai il mantello con la protuberanza sopravvivi anche in presenza di potenziali predatori.
Ma è per ora solo un’ipotesi e gli scienziati stanno seguendo anche altre piste, con l’intento di capire quale sia realmente il motivo che tiene le meduse lisce confinate.
La curiosa scoperta, pubblicata sulla rivista Deep Sea Research, mostra una volta di più quanto ancora poco si conosce delle profondità oceaniche e di quanto sia importante approfondire lo studio della biodiversità degli animali marini.

La linea di Wallace, una linea immaginaria che separa, dal punto di vista biologico, la regione asiatica dall'Oceania
Non è la prima volta che si osservano delle barriere biogeografiche di questo tipo. In altre parti del mondo, anche in assenza di una barriera fisica, si conoscono linee immaginarie che separano la distribuzione delle specie animali.
La più conosciuta è la linea di Wallace, nell’arcipelago indonesiano. Fu scoperta e descritta nel 1863 da Alfred Russel Wallace, un famoso naturalista britannico conosciuto come il padre della biogeografia, cioè la disciplina che studia la distribuzione degli esseri viventi.
La linea di Wallace è una linea immaginaria che separa la fauna tipica dell’Asia orientale da quella dell’Oceania. Negli anni è stata leggermente modificata da altri studiosi, ma originariamente passa lungo l’arcipelago Malese, tra il Borneo e Celebes, e nel breve tratto di mare tra Bali e Lombok, nell’arcipelago delle Isole della Sonda.
Se ci pensiamo bene, la fauna presente da una parte e dall’altra di questa linea sono ben diverse. Da una parte (a ovest) si trovano ad esempio le tigri, gli elefanti e i leopardi, mentre dall’altra (a est) vivono i draghi di Komodo, i marsupiali e i monotremi.
Wallace, oltre a osservare queste differenze faunistiche, dimostrò per primo che la distribuzione delle specie è influenzata dalla storia geologica e dai processi evolutivi degli esseri viventi, dando vita alla biogeografia.