È da poco uscito un interessante libro scritto da Daniele Zovi e intitolato Fra i rami - storie scoperte e riflessioni da una casa sull’albero. Scrittore, naturalista, esperto di foreste e di animali selvatici, Zovi condivide con i lettori il suo sogno di una casa sull’albero come lui stesso ha raccontato ai microfoni dei colleghi di Alphaville.
Di sogni, di alberi e di case sugli alberi
Alphaville 12.11.2025, 11:45
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Quello di una casa sull’albero, per altre specie animali più che un sogno è una vera e propria necessità. Pensiamo ad esempio ai nidi degli uccelli, che, salvo rare eccezioni, hanno bisogno di un albero, dei suoi rami o del suo tronco per esser costruiti, consolidati o arredati.
Di tutti i volatili che nidificano sugli alberi vale la pena di citare il gruppo degli uccelli tessitori, formato da un centinaio di specie appartenenti alla famiglia dei Ploceidae.
Questi particolari animali sono noti per la straordinaria abilità nel costruire nidi complessi ed elaborati, manipolando il materiale vegetale che usano per la costruzione solo con le loro zampe e il loro becco. Un’abilità fuori dal comune che non a caso giustifica il nome che noi esseri umani abbiamo dato loro.

Un lavoro di estrema precisione realizzato impiegando solo zampe e becco
Gli uccelli tessitori vivono principalmente in Africa e in Asia e il grande investimento sulla casa (cioè sul nido) di questi animali è direttamente proporzionale all’importanza del nido nella riproduzione, cioè nella sopravvivenza delle loro specie.
In questo gruppo di uccelli sono generalmente i maschi ad occuparsi della costruzione e, così facendo, mettono in mostra le loro abilità per indicare alle femmine di essere dei buoni partner. I nidi migliori, offrono maggiori garanzie di essere scelti e quindi potersi riprodurre. La sequenza di costruzione è complessa ed elaborata, tanto da poterla definire una vera e propria arte tutta da ammirare. Il nido deve rispettare delle regole ben precise: non importa solo la solidità e la resistenza alla pioggia e al sole, ma contano anche le dimensioni. L’entrata deve ad esempio essere grande a sufficienza per permettere ai volatili di entrare, ma pure sufficientemente misurata per evitare l’ingresso degli intrusi.
Inoltre, per disorientare i predatori, alcuni uccelli tessitori costruiscono delle false entrate, cioè delle entrate che portano in un vicolo cieco e che non conducono alla zona in cui si sviluppano le uova e i piccoli. I nemici come i serpenti, che trovano le false entrate vuote, abbandonano più facilmente l’ispezione del nido e i piccoli uccellini hanno così maggiori possibilità di sopravvivere fino al loro primo volo.
Questi uccelli non sono i soli a costruire una casa complessa sull’albero: è un comportamento che si osserva anche negli insetti. Sono ben noti i nidi di api, vespe e calabroni. Può invece sorprendere che uno dei sistemi più complessi si osservi nelle formiche, in particolare nelle formiche cucitrici (o tessitrici) del genere Oecophylla, che vivono in Africa, Asia e Australia.

Il nido delle formiche cucitrici e formato cucendo tra loro numerose foglie
Le formiche cucitrici costruiscono il loro nido sugli alberi, in un modo stupefacente per un insetto. Inizialmente, centinaia di operaie si dispongono sul bordo di due foglie vicine, afferrandone una con le zampe posteriori e l’altra con le mandibole o le zampe anteriori. In seguito, tirano, avvicinando i due bordi. Se lo spazio tra due foglie è più ampio, le operaie formano delle catene viventi formate dal corpo di più individui - che si tengono tra loro - tra una foglia all’altra e si mettono a tirare tutte assieme.

Per avvicinare le foglie o i lembi delle foglie, le formiche uniscono le forze e tirano tutte assieme
Appena i due bordi sono vicini, altre operaie entrano in scena, trasportando tra le mandibole le giovani larve nate nella stessa colonia e stimolandole affinché producano della seta. Avviata la produzione di seta, le operaie si muovono poi da una parte all’altra della foglia, come se tenessero tra le mandibole ago e filo, per cucire le due foglie e consolidare il nido. Una o più foglie cucite formano il formicaio dentro il quale trova riparo tutta la colonia.
Insomma, sognare e costruire una casa sull’albero non è una prerogativa umana. Chissà che osservare la natura non ci permetta di trovare l’ispirazione per progettare delle abitazioni del futuro, resistenti, confortevoli e sostenibili!










