Natura e Animali

Lo strepitoso successo del nibbio reale in Svizzera

Flessibile, opportunista e amante dei paesaggi elvetici: ecco perché questo rapace prospera nel nostro Paese. Uno studio recente conferma le sue capacità di adattamento

  • Oggi, 06:51
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Lockdown e rapaci

Alphaville 19.12.2025, 11:05

  • Keystone
  • Alessandra Bonzi e Barbara Camplani
Di: red. giardino di Albert/Matteo Martelli  

Il nibbio reale (Milvus milvus) è il quarto rapace svizzero in ordine di grandezza, dopo il gipeto, l’aquila reale e il biancone. Negli ultimi decenni, la sua popolazione è cresciuta notevolmente nel nostro Paese, passando da meno di 100 coppie negli anni ‘70 alle circa 3000 stimate oggi.

“La Svizzera ospita circa il 10% della popolazione mondiale di nibbio reale”, spiega ai microfoni di Alphaville Benedetta Catitti, ornitologa ed ecologa comportamentale specializzata in studi di tracciamento GPS a lungo termine. “Questo ci conferisce una grande responsabilità internazionale nella protezione di questa specie”.

L'indice degli effettivi nidificanti dal 1990 al 2024

L'indice degli effettivi nidificanti dal 1990 al 2024

  • Stazione ornitologica svizzera

Le ragioni del successo

Catitti suggerisce diverse ragioni per l’importante crescita della specie in Svizzera: “La drastica riduzione del bracconaggio nel Paese negli ultimi cinquant’anni ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale. Inoltre, il paesaggio svizzero, almeno nell’Altipiano dove le densità sono molto alte, è caratterizzato da un mosaico di foreste e campi agricoli che assicura ai nibbi un buon habitat durante il periodo riproduttivo”.

Il nibbio reale raggiunge un’apertura alare fino a 160 cm

Il nibbio reale raggiunge un’apertura alare fino a 160 cm

  • Keystone

Un altro fattore importante è il cambiamento climatico: “Gli inverni sono sempre meno rigidi, e questo ha portato molti nibbi che da giovani migravano verso la penisola iberica a smettere di migrare una volta diventati adulti. Rimangono in Svizzera tutto l’anno perché ci sono abbastanza risorse, e questo è sicuramente un vantaggio che sul lungo termine li favorisce”.

Un predatore opportunista

Il nibbio reale è noto come un predatore opportunista. Questo significa che non si limita a cacciare una sola tipologia di prede, ma sfrutta un ampio ventaglio di risorse disponibili. La sua dieta è composta principalmente da piccoli roditori, come le arvicole, che caccia in prati, campi o pascoli. Tuttavia, il nibbio integra il suo menù anche con carcasse di animali spesso investiti lungo le strade, o con cibo di origine antropica, come scarti alimentari che si possono trovare in compostiere, giardini privati, contesti agricoli o discariche.

La carta di distribuzione del nibbio reale in Svizzera dal 2013 al 2016. Di recente, Ficedula ha segnalato nidificazioni anche in Ticino

La carta di distribuzione del nibbio reale in Svizzera dal 2013 al 2016. Di recente, Ficedula ha segnalato nidificazioni anche in Ticino

  • Stazione ornitologica svizzera

Lo studio durante il lockdown

È nell’ambito delle attività di monitoraggio svolte dalla Stazione ornitologica svizzera di Sempach che durante il periodo della pandemia di Covid-19 è stato studiato il comportamento alimentare del nibbio reale tra i cantoni di Berna e Friburgo. In tutto il mondo, il lockdown ha offerto ai ricercatori un’opportunità unica di osservare come gli animali reagiscono a un cambiamento improvviso e repentino dell’attività umana. “Abbiamo ipotizzato che, con meno persone in macchina durante il confinamento, la disponibilità di carcasse di animali investiti sarebbe diminuita”, spiega Catitti. “Di conseguenza, ci aspettavamo che i nibbi avrebbero modificato il loro comportamento di foraggiamento”.

26:12
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Albatri e Berte

Il giardino di Albert 11.10.2025, 18:00

  • Albatri e Berte
  • Fabio Meliciani

Risultati sorprendenti

I risultati dello studio hanno confermato le ipotesi dei ricercatori, rivelando una notevole flessibilità nel comportamento dei nibbi. “Prima e dopo il lockdown, i dati GPS mostravano che i nibbi si trovavano spesso in prossimità di strade, suggerendo l’utilizzo di queste come fonte di cibo”, spiega Catitti. “Durante il lockdown, invece, questo trend si è invertito: l’uso delle strade è diminuito drasticamente”.

Parallelamente, i ricercatori hanno osservato un aumento della frequentazione di aree ad alta probabilità di cibo antropico, come compostiere e zone con scarti di vario genere. “Questa preferenza è rimasta anche dopo la fine del lockdown”, aggiunge Catitti. “Ciò mette in luce come le attività umane possano modellare le dinamiche ecologiche di questa specie”.

Implicazioni per la conservazione

Questi risultati hanno importanti implicazioni per la conservazione del nibbio reale. “In dieci anni di studio, abbiamo imparato che il nibbio reale è una specie veramente adattabile, ma anche fortemente legata alle attività umane”, afferma l’ornitologa. “Per salvaguardarlo nel futuro, dobbiamo da un lato garantire la disponibilità di cibo sicuro in contesti naturali, ma allo stesso tempo anche ridurre i rischi legati alle nostre infrastrutture”. Tra i principali nemici antropici del nibbio, ci sono le collisioni con veicoli o linee elettriche ad alta tensione, l’avvelenamento da pesticidi e la perdita dell’habitat dovuta sia all’urbanizzazione che all’intensificazione dell’agricoltura.

Insomma, la storia del nibbio reale dimostra come attività umane e natura possono coesistere. In futuro, però, sarà fondamentale continuare a monitorare questa specie e adattare le strategie di conservazione in base ai cambiamenti ambientali e antropici.

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