Ambiente

Troppi uccelli morti fulminati

FFS al lavoro per mettere in sicurezza i pali delle linee elettriche, che causano la morte di molti volatili anche di specie minacciate, come il gufo reale

  • Ieri, 05:46
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Un gufo reale su un palo delle linee di contatto

  • David Jenny & Werner Fischer
Di: Célia Bertholet (RTS)/sf 

I pali delle linee elettriche ferroviarie sono usati da molte specie di uccelli per cacciare, riposare o anche per costruire un nido, ma possono essere una trappola mortale, in particolare per i volatili più grandi. È il caso dei gufi reali: per avvistare le loro prede usano i tralicci, che causano però almeno un terzo delle morti degli uccelli di questa specie minacciata, come sottolinea RTS.

Livio Rey, portavoce della Stazione ornitologica svizzera, spiega che qualsiasi volatile dalle dimensioni di una cornacchia a quelle di un falco rischia di rimanere fulminato: “Se l’uccello tocca due elementi conduttori aprendo le ali, o se tocca un elemento conduttore e il palo, si verifica un cortocircuito o una dispersione a terra”. In entrambi i casi il volatile normalmente viene ucciso dalla scarica elettrica.

Le FFS al lavoro per proteggere gli uccelli

Grazie al suo paesaggio particolare, la Svizzera è un rifugio importante a livello internazionale per molte specie di uccelli rari e per favorire la crescita delle loro popolazioni, si sta lavorando per affrontare alla radice il problema delle folgorazioni.

Le FFS, in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente, hanno quasi terminato l’inventario dei pali delle linee di contatto pericolosi, e alcuni sono già stati messi in sicurezza isolando i tralicci a rischio. Delle misure che permetteranno di ridurre anche le perturbazioni al traffico ferroviario.

Secondo Livio Rey, non è una semplice operazione di marketing in nome della biodiversità: “È un lavoro molto importante. Specie prioritarie per la conservazione come il gufo reale o la cicogna bianca sono fortemente colpite da questo tipo di incidenti”.

I casi di folgorazione di gufi reali contribuiscono alla stagnazione della popolazione nella regione alpina da anni, dove si contano circa 230 coppie, nonostante i buoni risultati nella riproduzione e l’arrivo di esemplari dai Paesi vicini.

L’esempio della Ferrovia retica

Gli sforzi delle FFS hanno un esempio di successo a cui ispirarsi: nei Grigioni il gufo reale viveva una situazione precaria. Dal 2018, in collaborazione con la Stazione ornitologica svizzera, sono stati risanati i pali delle linee di contatto della Ferrovia retica, a partire dalle aree di riproduzione del volatile.

Sono stati presi dei provvedimenti anche per quanto riguarda le linee elettriche: in Engadina nell’ultimo decennio sono stati risanati la maggior parte dei pali delle linee a media tensione, e altre sono state sostituite da cavi interrati.

Degli interventi che hanno dimostrato la loro efficacia: dal 2022 nella regione non sono più stati trovati gufi reali morti folgorati.

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RG 12.30 del 27.05.2025 Il servizio di Alessandro Broggini

RSI Info 27.05.2025, 12:36

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