Un team di scienziati dell’Università di Ginevra ha messo a punto un innovativo metodo per diagnosticare il cancro del colon-retto analizzando i batteri presenti nell’intestino. La tecnica, basata sull’intelligenza artificiale, potrebbe rivoluzionare lo screening di questo tumore, il secondo più letale al mondo e in aumento fra i più giovani.
Diagnosticare il cancro al colon grazie ai batteri intestinali
RSI Info 25.08.2025, 16:44
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“Abbiamo concentrato la nostra ricerca sulle sottospecie batteriche, un livello intermedio del microbiota che ci permette di comprendere le differenze nel funzionamento dei batteri e il loro contributo a malattie come il cancro”, spiega Mirko Trajkovski, professore all’UNIGE che ha guidato lo studio.
Gli scienziati hanno creato il primo catalogo completo delle sottospecie del microbiota intestinale umano. Combinando questi dati con informazioni cliniche, hanno sviluppato un modello in grado di prevedere la presenza del tumore analizzando campioni di feci.
“Il nostro metodo ha rilevato il 90% dei tumori, un risultato molto vicino al tasso di rilevamento del 94% ottenuto dalla colonscopia e superiore a tutti gli attuali metodi non invasivi”, afferma entusiasta Matija Trickovic, dottorando nel laboratorio di Trajkovski.
Questa tecnica potrebbe diventare uno strumento di screening di routine, facilitando la diagnosi precoce. La colonscopia verrebbe poi effettuata solo per confermare i casi sospetti, riducendo costi e disagi per i pazienti.
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Le potenziali applicazioni vanno oltre il cancro del colon-retto. Studiando le differenze tra sottospecie batteriche, i ricercatori possono ora identificare i meccanismi con cui il microbiota intestinale influenza la salute umana.
“Lo stesso metodo potrebbe consentire di sviluppare strumenti diagnostici non invasivi per numerose patologie, basati su una singola analisi del microbiota”, conclude il professor Trajkovski.
Un primo studio clinico verrà avviato in collaborazione con gli Ospedali universitari di Ginevra (HUG) per determinare con maggiore precisione gli stadi e le lesioni tumorali rilevabili con questa tecnologia.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell Host & Microbe.