Salute

I bagni freddi ci aiutano davvero a non ammalarci? 

Le immersioni in acque gelide sono ormai una tendenza consolidata – scopriamone di più tra benefici, rischi e falsi miti 

  • Oggi, 11:59
Bagni freddi

Un'immersione nelle acque gelide del lago Doss, San Bernardino

  • Keystone
Di: red. giardino di Albert/Matteo Martelli  

La pratica dei bagni freddi è in piena espansione. Chi aderisce a questa filosofia di vita immergendosi con regolarità nelle acque gelide di fiumi, laghi o vasche ricolme di ghiaccio, afferma di trarne benefici sulla psiche e sul corpo. Un’abitudine che secondo alcuni proteggerebbe persino da diverse patologie. Cosa dice la scienza?

10:00

Immergersi nell’acqua ghiacciata: esperienza con il Metodo Wim Hof

RSI Spam 21.09.2025, 11:00

  • RSI
  • Redattrice: Giorgia Blotti; videomaker: Michel Galati

Cosa accade nel nostro corpo

Per capire quanto c’è di vero attorno ai bagni freddi, partiamo dai dati oggettivi, e cioè da quanto il nostro corpo è in grado di raccontarci durante un’immersione. A contatto con le acque gelide, lo shock termico innesca innanzitutto il rilascio di ormoni dello stress: adrenalina, noradrenalina e cortisolo. Questi ormoni provocano una serie di reazioni immediate: il battito cardiaco accelera, la pressione sanguigna aumenta, la respirazione si fa più rapida. Allo stesso tempo, la percezione del dolore si attenua. Inoltre, i vasi sanguigni periferici si contraggono rapidamente, un meccanismo che serve a trattenere il sangue caldo vicino agli organi vitali. Anche il flusso sanguigno al cervello si riduce temporaneamente di circa il 5%.

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Un membro dell'Associazione Gelidisti Ticino si immerge nelle acque gelide delle cascate di Piumogna, Canton Ticino

  • Keystone

Dopo alcuni minuti, il rilascio degli ormoni dello stress si riduce. Il cervello torna a essere meglio irrorato di sangue rispetto a prima dell’immersione, e il corpo comincia a produrre ormoni del benessere come dopamina e beta-endorfine, che contribuiscono a una sensazione di euforia e vitalità. Queste sensazioni possono protrarsi per diverse ore, grazie a una seconda scarica ormonale di adattamento termico del nostro corpo. È a questa che gli amanti dei bagni freddi associano i benefici psicofisici. Il piacere della pratica induce così a ripetere l’esperienza, creando una sorta di “dipendenza” dai bagni freddi.

Curiosità

Quando il nostro corpo si raffredda, i nostri muscoli tremano: si tratta di una risposta automatica per generare calore e contrastare l’ipotermia.

Benefici a lungo termine: mito o realtà?

Se le scariche ormonali spiegano il benessere sul breve termine, più complicato è definire i benefici sul lungo termine. Comunemente si ritiene che i bagni freddi possano rafforzare il sistema immunitario, curare la depressione, migliorare la circolazione periferica, aumentare la libido, bruciare calorie e ridurre lo stress. Un’idea sostenuta di frequente anche dai media generalisti. Eppure, la letteratura scientifica attualmente non offre conclusioni chiare e approfondite su tali effetti benefici: “gli studi sulla loro influenza positiva offrono solo prove aneddotiche, e cioè dimostrazioni su singoli individui o popolazioni di studio molto piccole”, afferma Erich Hohenauer, ricercatore del freddo presso la SUPSI di Landquart. Gli studi effettuati su campioni di partecipanti non mostrano variazioni significative sui parametri fisiologici, specie nei globuli bianchi, associati a un sistema immunitario performante. In alcuni casi, questi sono persino diminuiti, segno che il freddo potrebbe aver innescato una reazione di stress nell’organismo.

11:35

Prevenire si può

Servizi 19.01.2021, 22:00

Resta il fatto che chi pratica i bagni freddi afferma di ammalarsi di meno. Un’ipotesi, secondo François Spertini, immunologo presso il CHUV di Losanna, che potrebbe avere a che fare con il legame tra psiche, ormoni e sistema immunitario: “chi sfida sé stesso con i bagni freddi si sente più forte, più realizzato, e questo ha una sorta di effetto antidepressivo”, afferma il professore. “Sappiamo quanto il nostro sistema neuro-psico-endocrino sia collegato con il sistema immunitario. Questa connessione potrebbe favorire in un certo senso un miglior funzionamento di quest’ultimo”, aggiunge.

Nell’attesa di ottenere dati scientifici più concreti, segnali incoraggianti riguardano le possibilità di dimagrimento. L’esposizione al freddo attiva il tessuto adiposo bruno, noto anche come grasso bruno, che ha il potenziale di far lavorare di più il corpo e quindi di far perdere più calorie. I bagni ghiacciati vengono impiegati con successo anche in ambito sportivo per lenire i dolori muscolari dopo un allenamento intenso. Studi recenti dimostrano però che un’esposizione troppo frequente potrebbe ostacolare la crescita muscolare.

26:30

Alla scoperta del mondo dei bagni ghiacciati

La Cavia 19.02.2024, 20:40

Le insidie: tra ipotermia e problemi cardiovascolari

La pratica dei bagni freddi non è per tutti. Chi ha problemi cardiaci potrebbe andare incontro a diverse controindicazioni. Per questo, è necessario consultare un medico prima di dedicarsi a questa attività. Un altro rischio concreto riguarda l’ipotermia. Al di sotto dei 35°C di temperatura corporea le funzioni vitali possono essere compromesse: deterioramento della memoria, confusione, aritmie cardiache e perdita di conoscenza possono essere le conseguenze. Per questo, gli esperti consigliano di praticare i bagni freddi sempre in compagnia, anche se “restare a mollo per meno di dieci minuti e vicini alla riva comporta dei rischi minimi”, precisa Erich Hohenauer.

In attesa di prove definitive, chi decide di immergersi nelle acque gelide dovrebbe farlo con consapevolezza, ascoltando il proprio corpo e, soprattutto, affrontando i propri limiti con la giusta misura.

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