Lo studio

Riscaldamento climatico, ghiacciai sempre più a rischio scioglimento

La frana di Blatten ha riportato l’attenzione su un problema che rischia di aggravarsi, rivela una ricerca alla quale hanno partecipato anche ETH e WSL

  • 31 maggio, 13:33
  • 31 maggio, 14:29
02:59

Radiogiornale delle 12.30 del 31.05.2025: lo studio spiegato da Francesco Suman

RSI Info 31.05.2025, 13:27

  • Keystone
Di: Radiogiornale/ludoC 

La gigantesca frana di Blatten per molti è riconducibile al riscaldamento globale, che riduce la tenuta del permafrost e rende quindi meno stabile il terreno roccioso e le stesse montagne. Riscaldamento climatico che, per come sta proseguendo, rischia di far perdere i 3/4 di tutti i ghiacciai presenti sulla Terra. E quanto almeno prevede una ricerca appena pubblicata sulla rivista Science, alla quale hanno collaborato anche il Politecnico di Zurigo (ETH) e l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL).

Uno studio illustrato ai microfoni del Radiogiornale dal collaboratore scientifico della RSI che Francesco Suman. “Lo studio ha simulato la risposta dei ghiacciai del mondo a diversi possibili scenari di riscaldamento globale, integrando i risultati di ben otto modelli diversi – ha spiegato Suma - Cosa che non era mai stata fatta. Se dovessimo riuscire a rispettare l’accordo di Parigi, quindi mantenere l’aumento della temperatura a un grado e mezzo rispetto all’era preindustriale, in ogni caso ci saremmo vincolati alla perdita di quasi metà della massa dei ghiacciai. Il problema è che oggi non stiamo facendo abbastanza per rispettare questi impegni e siamo invece sulla traiettoria che porta un aumento di 2,7 gradi centigradi. In questo scenario, sottolinea la ricerca, perderemmo quasi i 3/4 dei ghiacciai del mondo. Naturalmente i tempi di fusione dei ghiacci sono molto lunghi e variano a seconda dell’altitudine e dell’area geografica. Alcuni ghiacciai si scioglieranno in pochi decenni, come quelli sulle Alpi al di sotto dei 3000 metri. Altri ci metterebbero anche diversi secoli”.

Con lo scioglimento del permafrost aumenta il rischio di frane e smottamenti, ma ci sono altre conseguenze che derivano dallo scioglimento dei ghiacciai? “Lo studio pubblicato su Science stima anche che lo scioglimento dei ghiacciai che si avrebbe con un grado e mezzo contribuirebbe a un aumento di quasi 15 centimetri del livello del mare – risponde il nostro collaboratore scientifico –. Con due gradi sarebbero quasi venti centimetri, con tre gradi circa 25 centimetri. Il ritiro dei ghiacciai poi, riduce la disponibilità d’acqua e la possibilità di generare energia rinnovabile, ad esempio da fonte idroelettrica, con il rischio che venga sostituita da fonti fossili. Ci saranno danni al turismo, all’economia, non solo la nostra, ma anche quella di popolazioni indigene come, per esempio, di Quinault dello Stato di Washington, che dipendono dalla popolazione di salmoni che nuotano nelle acque che si generano dal ghiacciaio Glisan nell’Oregon. Anche per questo le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2025 come “Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai”, patrimonio naturale ma anche culturale”.

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