Svizzera

È morto Alfred Heer

Il consigliere nazionale zurighese, esponente dell’UDC, avrebbe compiuto 64 anni fra tre settimane

  • 19 settembre, 13:34
  • Ieri, 09:09
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Alfred Heer sedeva in Parlamento dal 2007

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Di: ATS/pon 

Il consigliere nazionale dell’UDC Alfred Heer è morto nella notte a Zurigo, dove risiedeva. La notizia, anticipata dal portale Insideparadeplatz, è stata confermata dalla polizia cittadina. Le circostanze esatte del decesso non sono ancora note: secondo una portavoce delle forze dell’ordine, c’è stato un intervento per un’urgenza medica nel Kreis 4, ma non si è potuto fare altro che constatare la morte del politico 63enne (avrebbe compiuto 64 anni fra tre settimane). Un’inchiesta è stata aperta.

Heer - che lascia una figlia già adulta - siedeva alla Camera bassa dal 2007, dopo essere stato membro del Legislativo cittadino (eletto nel 1994) e poi di quello cantonale, e fino al 2016 è stato presidente dell’UDC zurighese. Membro dal 2011 anche dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, aveva guidato la delegazione a sostegno di Alain Berset, eletto alla carica di segretario generale. Due volte si era lanciato nella corsa per una poltrona agli Stati, ma la prima si era ritirato a vantaggio della candidatura di Roger Köppel e una era stato sconfitto in seno al partito da Gregor Rutz. Sul piano internazionale, era un fautore di una politica pro-Israele, Paese che ha visitato a più riprese. Professionalmente, con il collega democentrista Mauro Tuena, Heer era titolare di una piccola azienda del ramo informatico.

Il consigliere federale Albert Rösti, raggiunto dalla notizia del decesso proprio mentre si accingeva a prendere la parola per la conferenza stampa del Consiglio federale, ha ricordato - visibilmente commosso - il suo fidato collaboratore e collega per molti anni nella Berna federale. “Sento il forte bisogno di porgere le mie condoglianze ai suoi familiari e di augurare loro tanta forza”, ha detto il responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).

“Fredi”, scrive l’UDC in un necrologio firmato dal presidente Marcel Dettling e dal capogruppo Thomas Aeschi, era “diretto nei rapporti, chiaro nelle sue posizioni, un rappresentante del popolo che non faceva distinzioni tra un consigliere federale e un semplice cittadino”. Di lui mancheranno anche le doti umane, come “senso dell’umorismo, prontezza di spirito e carattere indipendente”. 

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Notiziario 19.09.2025, 14:00

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