Svizzera

“Puntare sulle energie rinnovabili”

Pronto il rapporto del Governo sul futuro energetico

  • 18.04.2012, 20:37
  • 06.06.2023, 11:50
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Doris Leuthard

  • KEYSTONE

Il Consiglio federale ha approvato il rapporto “Rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento e del ruolo della Svizzera come piattaforma per l'interscambio di energia elettrica”. Si tratta di un documento importante che illustra le strategie che il Governo intende perseguire in futuro nel contesto europeo.

Nel rapporto, il Consiglio federale sostiene che le energie da fonti rinnovabili sono un principio cardine della nuova politica energetica e rispetto alla potenzialità d'espansione di altri paesi, in Svizzera l'energia eolica è sfruttabile soltanto limitatamente, anche a causa dei vincoli paesaggistici. L'Esecutivo, per contro, individua un grande potenziale nelle centrali di pompaggio, meglio note come centrali idroelettriche, che accumulando grandi quantità di corrente possono essere utilizzate per compensare la fluttuante produzione di corrente da energia eolica e solare prodotta nei paesi limitrofi. Non è inoltre esclusa la realizzazione di una centrale a gas entro il 2020.

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"Uscire dall’atomo si può"

L'abbandono graduale dell'energia nucleare è possibile e le sue ripercussioni economiche sono contenute. È quanto emerge dal modello di calcolo elaborato dal dipartimento di Doris Leuthard, di cui il Governo ha preso atto approvando l'orientamento di fondo della strategia energetica 2050. Secondo la ministra dell'ambiente la nuova strategia energetica dovrebbe causare annualmente alla Confederazione maggiori oneri stimati tra 42 e 82 milioni di franchi.

L'obiettivo è di ridurre entro i prossimi 40 anni il consumo globale energetico di 70 TWh (terawattore), quello di elettricità di 21 TWh. Per compensare la perdita del nucleare la produzione energetica proveniente da fonti rinnovabili dovrebbe aumentare di un terzo e l'efficacia accresciuta, specialmente nell'edilizia.

“Una centrale a gas non esclusa”

Nel corso di un incontro con la stampa Doris Leuthard ha dichiarato che la strategia energetica della Confederazione poggia il meno possibile sul gas, ma in quanto responsabile dell'approvvigionamento del paese, il Governo non esclude la costruzione di una centrale a gas entro il 2020.

Entro tale data tre centrali nucleari saranno disattivate e se nel frattempo non saranno stati raggiunti gli obiettivi di risparmio, la Svizzera non potrà fare a meno del gas, ha sottolineato la consigliera federale ricordando che “non sarà la Confederazione a provvedere alla costruzione dell'impianto, essa si limita unicamente a fornire le condizioni quadro”.

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Più inquini, più paghi

Non solo, gli strumenti d’incoraggiamento andrebbero rafforzati e la tassa sul CO2 andrebbe portata da 36 a 60 franchi la tonnellata. Inoltre il supplemento prelevato dai consumatori per la corrente verde dovrebbe passare da 0,45 centesimi al chilowattora a 1,9.

Alcune cifre

Incrementando la potenza di pompaggio di un gigawatt (pari alla potenza del progetto di ampliamento Linthal 2015) è possibile integrare nel sistema tra 4 e 5 gigawatt di potenza in più prodotta con energia eolica e solare, sostiene il Consiglio federale. Nel 2010 l'eccedenza nel commercio internazionale di elettricità era di circa 1,3 miliardi di franchi (225 milioni di franchi in meno rispetto al 2009). Il Governo è del parere che il potenziamento delle centrali svizzere di pompaggio contribuisca in modo sostanziale all'integrazione delle energie da fonti rinnovabili in Europa e pertanto alla creazione di valore in Svizzera.

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