A un mese dall’annuncio della Confederazione di voler curare in Svizzera 20 bambini feriti della Striscia di Gaza fa rumore il “rifiuto” del canton Zurigo.
Per smuovere le autorità cantonali questo martedì sono state consegnate 42’000 firme, raccolte in pochi giorni dal Partito socialista. Una petizione che chiede al Cantone di fare la sua parte e accogliere alcuni bambini gazawi. A far partire l’iniziativa sono state le poche informazioni trapelate, come quella secondo cui la consigliera di Stato dell’UDC Natalie Rickli, responsabile della sanità zurighese, avrebbe respinto una richiesta informale arrivata da Berna, che voleva sondare la disponibilità dei Cantoni. Stando alla stampa, avrebbero già detto sì Basilea Città, Vallese, Ticino e Ginevra.

La consigliera di Stato democentrista Natalie Rickli
Non la grande Zurigo, come ha evidenziato lunedì in Gran Consiglio la socialista Mandy Abou Shoak, costernata dal fatto che proprio Zurigo con la clinica pediatrica più grande della Svizzera, con la sua medicina di punta, si rifiuti di accogliere i bambini da Gaza.
Una decisione ufficiale l’esecutivo zurighese dovrebbe prenderla a breve. Nessuna spiegazione è giunta da Natalie Rickli, mentre un suo portavoce si è limitato a dire che le richieste informali vengono di principio respinte.
Anche i Cantoni di Berna e Argovia dicono no
È possibile che il Consiglio di Stato zurighese ribalti la sua decisione, ma intanto - stando alla NZZ di martedì - un no ai bimbi di Gaza sarebbe arrivato anche dai cantoni di Berna e Argovia. Anche questi cantoni con un consigliere di stato UDC ai vertici della sanità. Argovia ne fa anche una questione di sicurezza, assieme ai bambini feriti arriverebbero i famigliari, potenzialmente vicini a Hamas. La Confederazione, a fine settembre, ha in ogni caso affermato che prima dell’entrata in Svizzera saranno effettuati controlli di sicurezza. Intanto permane uno stretto riserbo sull’avanzamento dell’operazione umanitaria.