Dopo la decisione della BNS di abbandonare il tasso di cambio fisso franco-euro emergono tre considerazioni fondamentali.
La decisione della BNS ci conferma, in modo forse definitivo, che le misure di Quantitative Easing della BCE sono una quasi certezza.
È paradossale notare come la Svizzera si trovi nella stessa situazione in cui si trovano tipicamente alcuni Paesi in via di sviluppo che devono gestire massicci flussi di capitale dall’estero verso il loro interno. Tali flussi portano a un sovrapprezzamento del cambio nominale e, quasi uno a uno, anche del cambio reale.
L’apprezzamento del franco costituisce un formidabile (e in qualche modo inatteso) shock negativo per l’economia svizzera.
Queste, in breve, le riflessioni di Tommaso Monacelli, de LaVoce.info, nel commento per TvSvizzera.it.