"Non ho alcun rimorso. Ho fatto il mio lavoro da giornalista". A dirlo è l'ex reporter di Le Matin Victor Fingal, parlando della sua inchiesta che aveva portato alle dimissioni della prima consigliera federale donna della storia, Elisabeth Kopp, recentemente deceduta. "Non sono io che ho voluto essere consigliere federale e sposarmi con un mascalzone che aveva numerosi problemi con la giustizia", afferma Fingal sull'edizione odierna di Le Matin Dimanche.
La vicenda, risalente a fine anni '80, è tornata alla ribalta in questi giorni dopo la morte della politica zurighese, avvenuta a 86 anni lo scorso Venerdì Santo - ma comunicata solo l'altro ieri - dopo lunga malattia.
In molti hanno sottolineato l'ingiusto trattamento riservato alla liberale radicale, che nel 1984 era stata la prima donna a entrare in Consiglio federale. Nel 1988, si apprese che Kopp aveva telefonato al marito chiedendogli di dimettersi da una ditta sospettata di essere coinvolta in una vicenda di riciclaggio di denaro. La pressione pubblica la indusse a ritirarsi dall'esecutivo nel 1989, benché avesse sempre negato qualsiasi responsabilità morale o giuridica. Un anno più tardi, il Tribunale federale la prosciolse dall'accusa di violazione del segreto d'ufficio.

È morta Elisabeth Kopp
Telegiornale 14.04.2023, 20:00
"Può essere che quanto avvenuto non fosse perseguibile dalla legge, ma si trattava in ogni caso di una questione politica", commenta Fingal. Non si menziona mai la Commissione parlamentare d'inchiesta, che non è stata certo tenera nei confronti della consigliera federale, aggiunge l'ex giornalista. Corrispondente da Zurigo, Fingal stava lavorando su un altro caso legato al dipartimento di Kopp (quello di Giustizia e polizia) quando fu contattato per indagare su delle indiscrezioni. "Ci sono voluti mesi di ricerche, durante i quali incontravo la mia fonte principale in aree di sosta fra Zurigo e Berna", ricorda.