Svizzera

Caso Stocker, “sentenza importante ma che non sorprende”

Il parere di un professore di diritto costituzionale sull’annullamento dell’elezione del consigliere agli Stati - Le regole sul domicilio ancora compatibili con la famiglia moderna?

  • 26 marzo, 22:21
  • 27 marzo, 07:27
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L'analisi di un professore di diritto

Telegiornale 26.03.2025, 20:00

Di: Telegiornale/pon 

Il socialista Simon Stocker, eletto al Consiglio degli Stati per il canton Sciaffusa il 19 novembre del 2023, doveva essere considerato allora domiciliato nel canton Zurigo perché lì stava ancora il suo centro d’interessi e quindi deve lasciare la carica. Così ha sentenziato lunedì il Tribunale federale. Gli sciaffusani dovranno essere nuovamente chiamati alle urne il 29 giugno per scegliere un nuovo “senatore”, che potrebbe essere lo stesso Stocker, intenzionato a ripresentarsi.

La decisione pubblicata mercoledì - che non ha effetto retroattivo - è molto rilevante per il sistema elettorale elvetico, ma non sorprendente, secondo il professore di diritto costituzionale dell’Università di Zurigo Andreas Glaser, intervistato dal Telegiornale della RSI.

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Annullata elezione di un consigliere agli Stati

Telegiornale 26.03.2025, 20:00

“Non è proprio sorprendente perché in linea con la giurisprudenza classica del Tribunale federale, che ha sempre costituito un forte obbligo di residenza per i candidati nei cantoni”, spiega l’esperto.

Ma quanto è eccezionale il fatto che una elezione venga annullata? “È eccezionale perché è a livello federale un membro del Consiglio degli Stati non è più validamente eletto. Ma a livello cantonale o comunale vediamo di tanto in tanto che una votazione o una elezione viene annullata.”

La sentenza scuote il canton Sciaffusa, ma ha una valenza a livello svizzero. Se un cantone prevede per un’elezione l’obbligo di domicilio sul suo territorio, il domicilio è là dove la persona ha il centro delle sue relazioni personali. Per il professor Glaser la sentenza fa soprattutto chiarezza “perché si vede adesso che questo obbligo di residenza si deve applicare in un modo molto severo e che non ci sono margini di manovra sul caso singolo.”

Ma quanto è ancora attuale un obbligo rigido oggi, in una società più mobile e che ha vari modelli di organizzazione familiare? È proprio questo il punto sollevato nella sua reazione dal PS: i socialisti accettano la decisione di giustizia, ma deplorano che essa si basi “su un modello antiquato di famiglia”. Per il partito, Stocker e la moglie hanno trovato una soluzione pragmatica per organizzare le loro vite, che si svolgono professionalmente in diversi luoghi della Svizzera su un piano di parità. Il fatto che il TF consideri il loro stile di vita incompatibile con la carica politica “delude e rattrista”.

La sentenza del tribunale federale per Andreas Glaser lancia la discussione e potrebbe avere quale conseguenza modifiche di Costituzioni cantonali: “I cantoni sono liberi di allentare questo obbligo di residenza. Ad esempio possono discutere adesso politicamente se è ancora opportuno o no in una società mobile e moderna.”

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