Si apre mercoledì davanti a una Corte del Tribunale cantonale di Zugo un processo molto atteso e che vede sul banco degli imputati il colosso del cemento Holcim. Quattro abitanti dell’isola indonesiana di Pari, tramite alcune ONG, pretendono un risarcimento dalla multinazionale svizzera per i danni causati sull’isola dai cambiamenti climatici.
La sfida è quella di tracciare un nesso causale tra la produzione di cemento, ritenuta responsabile dell’8% delle emissioni mondiali di CO2, e quella stretta lingua di terra nel mare di Giava, sempre più colpita e minacciata dall’innalzamento del mare. Nel processo civile, i quattro abitanti di Pari chiedono non soltanto un risarcimento, ma anche misure di protezione per l’isola.
L'isola indonesiana di Pari
L’azienda, uno dei maggiori produttori di cemento, ritiene che spetti alla legge e non ai tribunali porre dei limiti alle emissioni. E sarà questa una delle prime decisioni che dovrà prendere la Corte: entrare o no in materia sulla causa.
La questione è seguita con interesse anche dagli esperti: “Holcim non è di certo l’unica ad aver provocato questo danno. La domanda centrale ora è se la si possa ritenere responsabile per la sua quota di emissioni” ha spiegato a SRF Evelyne Schmid, professoressa di diritto all’Università di Losanna. Una questione nuova per i tribunali svizzeri. Ma questo non significa, secondo l’esperta, che la causa sia senza speranza.

Holcim a processo per surriscaldamento climatico
Telegiornale 03.02.2023, 21:00