I controlli al confine verranno rafforzati, in modo mirato, in particolare a sud delle Alpi, e in base alla situazione. Lo ha deciso venerdì il Consiglio federale in applicazione di due mozioni approvate a marzo dal Parlamento. In un primo momento non vi sarà un incremento dell’organico.
Le mozioni chiedevano di potenziare a breve e medio termine i controlli alle frontiere nonché di adottare misure per respingere sistematicamente le persone senza un permesso di dimora valido che non presentano una domanda di asilo e di contenere la criminalità transfrontaliera.
Le misure proposte verranno applicate, in una prima fase, nel quadro delle risorse disponibili dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e del dispositivo doganale esistente. Concretamente, un maggior numero di specialisti doganali riceverà i diritti d’accesso ai principali sistemi di ricerca e di informazione. Grazie a una simile misura, l’UDSC potrà impiegare circa 300 collaboratori supplementari per il controllo delle persone, spiega una nota governativa odierna.
L’UDSC esaminerà inoltre le possibilità di aumentare il proprio organico. “Il traffico transfrontaliero di persone e merci deve essere il più possibile mantenuto nonostante l’intensificazione dei controlli alle frontiere”, precisa la nota.
A livello internazionale, le pattuglie miste già esistenti e lo scambio di informazioni con le autorità estere degli Stati confinanti vengono mantenuti e, laddove opportuno, ampliati. A medio termine verrà esaminata, e quindi attuata, la possibilità di estendere i mezzi ausiliari tecnici per la sorveglianza elettronica dei valichi e dell’area di confine.

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