Svizzera

Credit Suisse, “si lavorava con caloriferi spenti e senza sosta”

La consigliera federale Karin Keller-Sutter ricorda la situazione negli uffici della Confederazione subito prima dell’annuncio della fine della grande banca - Colm Kehller (UBS): “Eravamo preparati nel migliore dei modi al rilevamento”

  • 17 marzo, 12:37
  • 17 marzo, 12:43

Radiogiornale delle 12:30 del 17.03.2024: il servizio di Laura Dick

RSI Svizzera 17.03.2024, 12:39

  • Archivio Keystone
Di: SRF/RG/ATS/RSI Info

“Le persone lavoravano con giacche e coperte militari. Hanno spento completamente i caloriferi durante la notte per il risparmio energetico: una situazione insopportabile”. La ministra dell’economia e delle finanze Karin Keller-Sutter ricorda, in un recente podcast di SRF, la situazione negli uffici della Confederazione nei giorni che precedevano la conferenza stampa del 19 marzo 2023, quando veniva annunciata la fine di Credit Suisse.

Lavoro frenetico e senza sosta

La consigliera federale descrive una situazione da campeggio, con gente e cartoni di pizza ovunque, a indicare un lavoro frenetico e senza sosta. “Ho ordinato di riaccendere il riscaldamento, ma il custode mi ha detto che era necessaria una decisione del Consiglio federale, allora ho risposto: ‘Va bene, se è necessario posso decidere io’”.

Nel podcast, Keller-Sutter, racconta anche che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden voleva essere aggiornato di continuo e parla della notte prima dell’annuncio pubblico: “È una questione di forza mentale. Bisogna dirsi: ‘Non posso cambiare più nulla ora. Quello che posso fare è presentarmi domani nella mia forma migliore, per poter riflettere al meglio’. E quindi basta, ho dormito”.

UBS lavorava già da mesi all’acquisizione

Anche il presidente del Consiglio d’amministrazione di UBS, Colm Kelleher, parla della fine di Credit Suisse. In un’intervista alla NZZ am Sonntag, afferma che UBS era preparata in modo “ottimale” all’acquisizione dell’istituto bancario. Già dall’ottobre 2022, quando Credit Suisse aveva presentato il suo piano strategico, per lui era chiaro che non avrebbe avuto futuro e dal novembre di quell’anno i consulenti esterni di UBS si erano messi al lavoro.

Nel marzo 2023, dice Kelleher, erano quindi pronti un centro operativo, un comitato strategico in seno al Consiglio d’amministrazione e un vicepresidente svizzero “di grande spessore” come Lukas Gähwiler. Nonostante ciò, quando l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), “sono rimasto senza parole per due minuti, anche se me lo aspettavo”.

“Necessari nuovi strumenti di vigilanza”

Le trattative non si sono mai arenate, ma ci sono stati alcuni momenti difficili, ha dichiarato Kelleher. Per il futuro, ha indicato che saranno necessari nuovi strumenti di vigilanza. Ci sarà una ‘doppia leadership’ con un’autorità di sorveglianza subordinata alla banca centrale? Kelleher risponde che questo punto deve essere ancora chiarito.

Fusione delle filiali UBS e CS

Telegiornale 08.03.2024, 12:30

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