Criminali stranieri, espulsione obbligatoria poco applicata

In base all’attuazione dell’iniziativa dell’UDC sull’espulsione degli stranieri che commettono reati, approvata dal popolo nel 2010 e in vigore dal 2016, i Cantoni devono decretare l’allontanamento obbligatorio dalla Svizzera per gli stranieri che si macchiano di crimini gravi. Ma spesso ciò non avviene.

Stando a una ricerca pubblicata mercoledì dai giornali CH Media sulla situazione in 18 Cantoni, basata su dati dell’Ufficio federale di statistica, nel 2023 il tasso medio di applicazione dell’espulsione in Svizzera è stato del 58%, con i Grigioni (81%) che si sono rivelati i più rigorosi e il Giura (25%) il più indulgente. Il Ticino (62%) si situa poco sopra la media nazionale.

Secondo l’art. 66a del Codice penale, tra i delitti passibili di espulsione figurano reati gravi contro la vita e l’integrità della persona, l’integrità sessuale, il patrimonio, lo Stato, crimini contro l’umanità, ma anche violazioni delle leggi sugli stranieri e sugli stupefacenti. I giudici devono applicare l’allontanamento, fatta eccezione per i casi di rigore.