Rappresentanti della politica, dell’economia e della società civile si sono presentati insieme davanti ai media martedì per difendere l’introduzione in Svizzera dell’e-ID, l’identità elettronica, un progetto che - hanno sostenuto - gode di un ampio appoggio. Il popolo sarà chiamato a esprimersi in proposito il 28 settembre.
La principale criticità che aveva portato alla bocciatura del progetto precedente - hanno ricordato - è stata levata: l’e-ID sarà gestita integralmente dallo Stato. “Tre anni fa ho detto no a un’identità elettronica privatizzata, oggi che è pubblica dico sì”, ha spiegato la consigliera di Stato vodese Nuria Gorrite.
La sicurezza dei dati sarà quindi garantita, non essendo essi stoccati in una banca dati centrale. L’e-ID inoltre servirebbe a prevenire abusi, frodi e usurpazioni di identità, facilitando le interazioni con autorità e società, ma non verrebbe utilizzata per operazioni quotidiane come gli acquisti.
Nel lanciare la campagna, una settimana fa, il Consiglio federale aveva inoltre sottolineato che non sarà obbligatorio procurarsene una. Sul fronte opposto, il “no” è sostenuto da Partito pirata, UDC, UDF, Amici della Costituzione e Mass-voll.

Il Consiglio federale difende l'identità elettronica statale
SEIDISERA 12.08.2025, 18:00
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