Svizzera

F-35A: il Consiglio federale difende il prezzo fisso

L’Esecutivo conferma l’acquisto dei 36 velivoli, ma dovrà anche negoziare una soluzione con gli USA, secondo cui c’è stato un “malinteso” e i costi aggiuntivi gravano sulla Svizzera

  • 25 giugno, 16:06
  • 25 giugno, 22:35
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Stando ad un'inchiesta, per gli aerei si imporrebbero spese supplementari per oltre un miliardo di franchi

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Di: ATS/ARi 

Il prezzo convenuto con gli Stati Uniti per gli F-35A è fisso. A sostenerlo è il Consiglio federale, che ne conferma quindi l’acquisizione.

Sul dossier il Governo ha preso posizione oggi, mercoledì, dopo gli esiti di un’ inchiesta, pubblicata da SRF, secondo cui il prezzo fisso per l’acquisto dei 36 jet militari non potrà essere rispettato. E i costi aggiuntivi, stando alla stessa inchiesta, potrebbero ammontare a oltre un miliardo di franchi in più.

“La Svizzera e gli Stati Uniti hanno concordato contrattualmente un prezzo fisso per l’acquisto degli aerei da combattimento”, afferma l’Esecutivo in un comunicato. E il costo, precisa, è stato attestato pubblicamente da perizie fatte da vari studi legali, come pure dall’ambasciata USA a Berna.

Resta però la divergenza con gli Stati Uniti, secondo cui questo prezzo fisso concordato sarebbe legato ad un “malinteso”. Per Washington, in sostanza, è la Svizzera a dover farsi carico di costi supplementari legati all’elevata inflazione e al forte aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Si tratta quindi ora di negoziare una soluzione.

Le precisazioni del Governo

Nell’agosto 2024, il Joint Program Office (JPO), competente per tutti i progetti F-35, ha indicato ad armasuisse che avrebbero potuto emergere costi più elevati, senza fornire ulteriori dettagli. Alla fine di febbraio 2025, la Defense Security Cooperation Agency (DSCA) ha informato per scritto la Svizzera che, a suo avviso, il prezzo fisso è stato frutto di un malinteso, senza quantificare i costi supplementari. Viola Amherd, allora capo del DDPS, ha informato il Consiglio federale all’inizio di marzo 2025 in merito a questa lettera. A metà giugno 2025, gli Stati Uniti hanno confermato la propria posizione ad alcuni rappresentanti del DDPS e hanno quantificato per la prima volta l’importo.

Le reazioni politiche

Le reazioni degli schieramenti politici non si sono fatte attendere. Di un “fiasco vergognoso” ha parlato l’UDC in un suo comunicato. “A quanto pare il Consiglio federale e i suoi funzionari non sono stati in grado di concludere un contratto a prezzo fisso”, si legge nella presa di posizione. Per i democentristi “la popolazione è stata nuovamente presa in giro”. Il partito, tuttavia, sottolinea come la Confederazione necessiti “senza indugio” di una forza aerea “degna di questo nome”.

Il PLR parte dal presupposto che le condizioni contrattuali concordate rimangano valide. Il Governo, afferma una nota, deve quindi mostrarsi determinato con gli Stati Uniti ed esigere il rispetto del prezzo fisso per l’acquisto dei caccia. Ma a prescindere dalla questione del prezzo, per i liberali-radicali un dato è certo: senza nuovi aerei da combattimento, tra qualche anno la Confederazione non disporrà più di una difesa aerea efficace.

01:24

F-35: le reazioni

Telegiornale 25.06.2025, 20:00

Il Consiglio federale continua ad aggrapparsi alla “illusione” di un prezzo fisso, commenta invece l’alleanza “Stop F-35”, esigendo uno stop immediato alla transazione con gli Stati Uniti. “È sorprendente e profondamente deludente” che il Governo “continui ad affermare che un prezzo fisso è garantito”, ha dichiarato Pauline Schneider del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), che aderisce a quest’alleanza insieme al PS e agli ecologisti.

Per il Centro, lo schieramento di cui fa parte l’attuale responsabile del DDPS Martin Pfister, si registra la reazione di Marianne Binder-Keller. Secondo la consigliera agli Stati argoviese, occorre procedere all’acquisizione dei caccia anche se il prezzo finale dovesse rivelarsi più elevato del previsto. L’acquisto è infatti già in fase avanzata e tornare indietro risulterebbe assai problematico, argomenta Binder-Keller, che agli Stati fa parte della Commissione di politica di sicurezza (CPS-S).

Fra i Verdi liberali, infine, si segnala la reazione di Corina Gredig, secondo cui il Governo non deve ora cedere di fronte a Washington. Ma per la consigliera nazionale zurighese l’elaborazione del contratto ha mostrato lacune: avrebbe dovuto pretendere un meccanismo di risoluzione delle controversie, come d’altronde aveva chiesto il Controllo federale delle finanze. E ora, visto che non esiste, la Confederazione non può rivolgersi ad un tribunale.

01:52

Radiogiornale delle 07.00 del 25.06.2025: Il servizio di Monica Fornasier sugli F-35

RSI Info 25.06.2025, 07:00

03:18

F-35: per Berna il prezzo è fisso... ma flessibile

SEIDISERA 25.06.2025, 18:00

  • Keystone
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