L’ex veterinario cantonale di Turgovia è stato assolto oggi, martedì, a Frauenfeld dalle accuse legate a presunte omissioni nella vicenda della fattoria di Hefenhofen, sgomberata nel 2017. Prosciolti anche tre suoi ex collaboratori.
Al processo che si è aperto alla fine di gennaio, la pubblica accusa chiedeva per l’ex veterinario cantonale - oggi in pensione - una condanna a 18 mesi con la condizionale. Il legale dell’allevatore, che ha preso parte al processo come accusatore privato, chiedeva una perizia per quantificare il danno economico subito dal suo assistito.
La sentenza del Tribunale distrettuale di Frauenfeld può ancora essere impugnata davanti al Tribunale cantonale. L’ex veterinario cantonale era accusato di abuso di autorità, favoreggiamento e maltrattamento di animali per omissione, amministrazione infedele e diminuzione dell’attivo in danno dei creditori.
Ai quattro imputati veniva in particolare rimproverato di avere effettuato vari controlli nella fattoria di Hefenhofen solo dopo aver preventivamente informato l’allevatore. Sarebbero inoltre intervenuti troppo tardi, rendendosi complici dei maltrattamenti e avrebbero omesso di far rispettare un divieto parziale di tenere animali emanato già nel 2013 nei confronti dell’allevatore.
La cosiddetta “fattoria degli orrori”
Il caso legato a quella che la stampa aveva soprannominato la “fattoria degli orrori” era scoppiato il 3 agosto 2017, dopo che il Blick aveva pubblicato le foto di animali lasciati morire di fame o maltrattati, scattate da una ex dipendente dell’allevatore.
Quattro giorni più tardi, diversi attivisti per la protezione degli animali avevano assistito a debita distanza allo sgombero forzato della fattoria. Erano stati prelevati circa 250 animali tra cavalli, maiali, bovini, pecore, capre e lama. Novanta cavalli erano poi stati venduti all’asta.

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Notiziario 19.03.2024, 15:00
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