Svizzera

Il Governo chiede 11,2 miliardi per sviluppo, pace e aiuti

La richiesta giunge dal Consiglio federale che ha allestito la Strategia per la cooperazione internazionale 2023-28 - All’Ucraina saranno destinati 1,5 miliardi di franchi

  • 22 maggio, 16:19
  • 22 maggio, 16:21
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L'aiuto svizzero verso scenari di guerra, ma non solo

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

Un totale di 11,27 miliardi di franchi, 20 milioni più di oggi, per il periodo 2025-2028: è la somma che il Consiglio federale chiede per la cooperazione internazionale. La Confederazione intende concentrarsi in particolare sull’Ucraina a cui verranno attribuiti 1,5 miliardi (il 13% del budget), mentre il resto (87%) verrà assegnato alle quattro regioni prioritarie, ovvero Africa, Medio Oriente, Asia ed Europa dell’Est.

Un quarto del budget per l’aiuto umanitario

L’importo complessivo servirà a finanziare i tre pilastri della cooperazione internazionale, ovvero l’aiuto umanitario - che è stato incrementato e rappresenta ora un quarto del budget -, la cooperazione allo sviluppo e la promozione della pace e dei diritti umani. Sono questi alcuni aspetti salienti del messaggio adottato mercoledì dal Governo riguardante la strategia di cooperazione internazionale 2025-2028 (strategia CI 2025-2028).

Nelle intenzioni di Berna, in un mondo in continua evoluzione la strategia definisce obiettivi a lungo termine quali la lotta alla povertà e la promozione dello sviluppo sostenibile, pur mantenendo un elevato grado di flessibilità per rispondere alle numerose crisi attuali, precisa una nota del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

La chiave di ripartizione

Gli 11,27 miliardi verranno ripartiti, come previsto attualmente, tra la cooperazione bilaterale allo sviluppo e la promozione della pace (29%), l’aiuto umanitario (20%), gli affari multilaterali (21%), i programmi tematici globali (12%) nonché i contributi principali alle ONG svizzere (5%) in proporzione analoga a quella della strategia attuale. Ciò significa che la Svizzera rimane attiva nelle crisi in corso, così come nei contesti in cui le condizioni politiche rischiano di peggiorare drasticamente.

Sul piano geografico, la Strategia CI 2025-28 si focalizza sulle regioni in cui i bisogni della popolazione sono maggiori. La scelta si basa su tre criteri di analisi: i bisogni locali, gli interessi a lungo termine della Svizzera e il valore aggiunto della sua cooperazione internazionale.

Poiché la Strategia CI 2021-24 ha permesso di rispondere efficacemente alle crisi e ai conflitti attuali, i suoi quattro obiettivi sono mantenuti: salvare vite e favorire l’accesso ai servizi di base; promuovere uno sviluppo economico sostenibile; tutelare l’ambiente e lottare contro i cambiamenti climatici; promuovere la pace, la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani.

L’impegno elvetico nel periodo 2021-24

Dal rapporto sulla Strategia CI 2021-24 emerge che 1,3 milioni di persone hanno potuto partecipare a programmi di formazione professionale, che il Corpo svizzero di aiuto umanitario ha effettuato 660 missioni in oltre 70 Paesi (tra cui Haiti, la Turchia e il Sudan), e che è stato possibile aiutare 16 milioni di persone ad adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici e risparmiare 69 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Infine, la Svizzera ha partecipato e contribuito in media a 20 processi di pace all’anno e ha condotto negoziati per il cessate il fuoco in sette Paesi (tra questi il Myanmar e la Nigeria). I metodi impiegati per misurare l’efficacia della cooperazione internazionale saranno ulteriormente migliorati in futuro per aumentarne la pertinenza.

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