La definizione del matrimonio secondo l’iniziativa popolare del PPD quale "durevole convivenza, disciplinata dalla legge, di un uomo e di una donna", non discrimina le coppie omosessuali che vivono in unione domestica registrata.
Così ha risposto il Consiglio federale ad un'interpellanza dell’ecologista vodese Adèle Thorens in merito all’iniziativa "Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi per le coppie sposate", che il Governo propone di approvare.
Il nuovo testo, che verrebbe iscritto nella Costituzione, non costituirebbe una discriminazione per le coppie dello stesso sesso perché, ricorda il Consiglio federale, già oggi, "l'unione domestica registrata è equiparata al matrimonio, sia nel diritto delle assicurazioni sociali (...) sia nel diritto tributario".
Il testo proposto dal PPD intende eliminare lo svantaggio delle coppie sposate rispetto alle coppie di concubini, in particolare nel diritto fiscale e delle assicurazioni sociali.
Trattamento fiscale uguale per matrimonio e unione registrata
Qualora l'iniziativa del PPD dovesse essere accolta in votazione, il Consiglio federale "si atterrà alla parità di trattamento fiscale del matrimonio e dell'unione domestica registrata. La definizione tradizionale di matrimonio iscritta nella Costituzione dovrebbe pertanto essere relativizzata", sostiene.
ATS/FM