Il grave fatto di sangue di Daillon occupa, con sfumature differenti, gran parte della stampa domenicale. Sotto la lente, in particolare, l’operato dei servizi sociali e il numero delle persone alle quali è stato vietato il possesso di armi.
Per il Der Sonntag al tutore del giovane, che ha ucciso tre persone e ferite altre due, non può essere recriminato nulla. Al giornale Diana Wider, segretaria generale in materia di protezione dei minori e degli adulti, ricorda che gli incontri fra le parti avvengono dalle 3 alle 5 volte all'anno e sono incentrati soprattutto sui problemi sociali e finanziari degli assistiti. Per l’impiegato del comune di Conthey, quindi, era quasi impossibile sapere che il ragazzo fosse tornato in possesso di armi.
Armi vietate
Possesso d’armi che torna d’attualità anche sulle colonne della SonntagsZeitung stando alla quale in Svizzera quasi 100’000 persone sono interessate da un divieto di detenere armi. È quanto emerge da una statistica delle polizie cantonali e dei servizi dell'esercito. Si tratta di persone che hanno avuti problemi di salute o che sono state ritenute pericolose, ricorda il foglio. Tra queste figura anche l'uomo che mercoledì sera a Daillon, in Vallese, è stato protagonista della sparatoria.
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