La supervisione sui controlli cantonali delle finanze non è abbastanza rigorosa e può determinare “perdite fiscali potenzialmente significative”, si afferma in un nuovo rapporto del Controllo federale delle finanze (CDF), pubblicato nella tarda serata di ieri, mercoledì. Stando alla relazione si tratta, segnatamente, di situazioni in cui singoli Cantoni non rispettano l’applicazione standardizzata della legge sull’imposta federale diretta (IFD).
Si sottolinea quindi che l’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC), che ha la responsabilità per la supervisione della riscossione cantonale dell’IFD, non prende in esame con sufficiente attenzione i rapporti dei controlli cantonali delle finanze. Errori restano così a lungo inosservati e la Confederazione rischia di incassare meno imposte, o di sostenere costi inutili.
Nello specifico il CDF cita un paio di situazioni. A Ginevra - caso emerso poche settimane fa - un errore informatico ha impedito per anni l’emissione di fatture fiscali provvisorie alle imprese. La correzione porterà ora alle casse federali entrate supplementari una tantum tra i 600 e gli 800 milioni di franchi. Intanto, però, la Confederazione ha dovuto pagare interessi compensativi inutili sui versamenti anticipati effettuati dalle aziende. Un errore analogo è passato inosservato anche nel Canton Turgovia, dove nel 2022 non sono state emesse fatture provvisorie per circa 7,2 milioni di franchi, senza che l’ufficio di controllo se ne accorgesse.
Il CDF ha criticato il fatto che i revisori non abbiano esaminato a sufficienza i rapporti cantonali. Per parte sua l’AFC ha accettato tutte le raccomandazioni del CDF e ha annunciato che rivedrà sia le sue pratiche di vigilanza, sia la sua collaborazione con i Cantoni. Lo scorso anno l’AFC ha incassato circa 30 miliardi di franchi di imposte federali dirette, che vengono riscosse dai Cantoni, a cui rimane circa un quinto del totale.









