Approfondimento

Ogni alcolico è dannoso per la salute

Vino, birra o vodka: i rischi per la salute causati dall’etanolo sono gli stessi, nonostante diversi luoghi comuni duri a morire

  • Oggi, 07:04
  • Oggi, 10:04
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L'alcol viene trasformato dal corpo in una sostanza tossica che danneggia il DNA e aumenta il rischio di cancro

  • Keystone
Di: Hélène Joaquim (RTS)/sf 

Birra, vino o superalcolici: il risultato è lo stesso. L’alcol resta alcol, e indipendentemente dalla bottiglia il pericolo principale proviene dalla stessa molecola: l’etanolo.

L’idea che un bicchiere di vino rosso faccia bene alla salute è ormai superata. Come spiega Marc Peterhans, direttore della Croce Blu Svizzera, i suoi potenziali benefici sono “compensati dagli effetti negativi, in particolare dal rischio di cancro”. Allo stesso modo, nessuno studio solido dimostra che gli alcolici chiari (come gin o vodka) siano meno nocivi di quelli scuri (come rum o whisky). Questi ultimi contengono semplicemente più sostanze che possono peggiorare i sintomi della sbornia, ma non aumentano il rischio sanitario complessivo.

Il meccanismo è ben noto: l’etanolo viene trasformato dal corpo in acetaldeide, una sostanza tossica che danneggia il DNA e aumenta il rischio di sviluppare almeno sette tipi di tumori. Il Centro internazionale per la ricerca sul cancro (CIRC) classifica infatti l’etanolo nel gruppo 1 dei cancerogeni, al pari del tabacco e dell’amianto, dal 1987.

Tutti gli alcolici sono uguali? (FastCheck, RTS, 10.10.2025)

Meno è meglio

Di fronte a questi rischi, anche a basse dosi, l’OMS ha inasprito la sua posizione nel 2023, affermando che non esiste una soglia di consumo sicura. In Svizzera, la Croce Blu ha seguito questa linea, rinunciando a raccomandare una quantità massima e promuovendo un principio semplice: “Meno è meglio”.

Questa messa in discussione di luoghi comuni diffusi non avviene senza resistenze. Secondo la Croce Blu, l’industria dell’alcol e alcuni scienziati a essa vicini mettono in discussione questi nuovi dati, utilizzando tattiche simili a quelle dell’industria del tabacco per seminare dubbi. L’organizzazione parla di una fase di “negazione”, volta a proteggere un mercato da miliardi di franchi. Questa strategia contribuisce a mantenere confusione nell’opinione pubblica, nonostante un consenso scientifico sempre più solido.

Una prudenza giustificata dai dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica: nel 2022, il 16,4% della popolazione svizzera aveva un consumo eccessivo di alcol, con costi sociali stimati in 2,8 miliardi di franchi all’anno.

Un bicchiere per la salute

Per molto tempo, alcuni studi hanno suggerito che un consumo moderato di alcol fosse migliore dell’astinenza. Tuttavia, una meta-analisi del 2016 ha evidenziato una falla importante in queste ricerche: tra gli astinenti venivano inclusi anche individui che avevano smesso di bere per motivi di salute (i cosiddetti sick quitters). Escludendo questi soggetti, l’effetto positivo del consumo moderato di alcol scompare.

Mescolando ex bevitori, spesso già malati, con persone che non hanno mai bevuto, il gruppo degli “astinenti” appariva artificialmente meno sano. Per confronto, i bevitori moderati sembravano quindi avere un vantaggio. Una volta corretta questa distorsione statistica, confrontando i bevitori solo con astinenti di lunga data e in buona salute, l’effetto protettivo dell’alcol è completamente scomparso. Le ricerche più recenti concludono quindi che il rischio per la salute aumenta già dal primo bicchiere.

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