L'iniziativa in votazione il 9 febbraio si limita a chiedere di radiare le interruzioni di gravidanza dalle prestazioni coperte dalle casse malati.
A sostenerlo sono i promotori, che mercoledì hanno aperto formalmente a Berna la loro campagna, assicurando di non voler rimettere l'aborto in discussione.
I sostenitori del "sì" sottolineano le economie che potrebbero essere realizzate nell'ambito dell'assicurazione malattia e non condividono le valutazioni del Governo, secondo cui tali risparmi si attesterebbero unicamente intorno a 8 milioni di franchi l'anno.
Queste stime, ha dichiarato il consigliere agli Stati Peter Föhn (UDC/SZ), non considerano tutti i costi indiretti riconducibili alle interruzioni di gravidanza (stati depressivi, assunzione di medicamenti, dipendenze da alcool e droghe).
Il comitato degli iniziativisti è composto da esponenti dell'UDC, del PPD, del Partito evangelico e dell'Unione democratica federale. Lunedì scorso il ministro della salute Alain Berset si era schierato contro il testo, definendolo "pericoloso e ingannevole".
Red.MM/ATS/ARi
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