Si tratta di una sentenza che coinvolge la Svizzera, ma che riguarda tutto il mondo dello sport, perché solleva la questione se sia lecito imporre a un’atleta nata donna di ridurre il proprio livello naturale di testosterone per poter partecipare a competizioni femminili.
Tocca la Svizzera, perché il Tribunale federale è stato di fatto l’ultima istanza nazionale a pronunciarsi sul caso. Semenya si era appellata alla decisione del Tribunale internazionale di arbitrato per lo sport, che ha sede a Losanna, rivolgendosi al più alto tribunale elvetico, che le aveva dato torto ritenendo che il regolamento contestato fosse una misura appropriata e necessaria per raggiungere gli obiettivi legittimi di correttezza sportiva.
Caster Semenya in competizione
Semenya, sconfitta, si era rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo ottenendo ragione nel luglio 2023. A questo punto è stata la Svizzera ad appellarsi - sostenuta dalla Federazione mondiale di atletica leggera - alla massima camera della corte europea dei diritti dell’uomo. E oggi la Corte europea ha deciso che la Confederazione ha violato il diritto di discriminazione e il diritto alla protezione della sfera privata della mezzofondista, che ha un eccesso naturale di ormoni sessuali maschili.
“Il Tribunale arbitrale dello sport ha lasciato irrisolte altre questioni sulle quali aveva comunque espresso preoccupazione”, ha detto il presidente della Corte.
L’altra questione riguardava il fatto che questo regolamento poteva portare alla divulgazione pubblica dello status di atleti con una differenza nello sviluppo sessuale. Anche sotto altri aspetti, l’esame effettuato dal Tribunale federale non ha raggiunto, secondo la Corte, il livello di rigore richiesto.
Semenya ha parzialmente ottenuto ragione. Questa sentenza ha un’importanza che travalica il caso singolo e che avrà ripercussioni sulla politica sportiva, chiamata ora ad interrogarsi sulla controversa regola del testosterone nello sport agonistico internazionale e sull’intersesualità nello sport.

Caso Semenya, la corte europea condanna la Svizzera
Telegiornale 10.07.2025, 20:00