La polizia giudiziaria federale è a corto di personale e ciò mette a rischio la sicurezza del Paese, secondo un rapporto del Controllo federale delle finanze. Dopo un’analisi delle risorse dell’Ufficio federale di polizia (fedpol), il CDF chiede un potenziamento dei servizi d’indagine, giudicando insufficienti gli effettivi attuali.
Un contesto legato alla sicurezza sempre più complesso e la crescente difficoltà delle inchieste, che richiedono maggiori risorse, stanno causando ritardi significativi in procedimenti importanti, alcuni dei quali non vengono nemmeno avviati, sottolinea il Controllo federale delle finanze in un rapporto presentato mercoledì.
Il troppo lavoro ha fatto sì che a metà dello scorso anno una ventina di procedimenti penali contro organizzazioni criminali fossero ancora in sospeso. E quest’anno, tra gennaio e aprile, ben 40 casi non sono stati portati avanti e sono finiti su una “lista di rinuncia”.
Secondo il CDF, la carenza di risorse mette a rischio la sicurezza interna della Svizzera: l’organo raccomanda quindi alla fedpol, in collaborazione con il Ministero pubblico della Confederazione, di valutare con precisione il fabbisogno di personale investigativo aggiuntivo, senza però trascurare la necessità di ottimizzazioni e risparmi.
Critiche alla cultura gerarchica
Il rapporto del CDF evidenzia pure lacune nella coordinazione, nella gestione e nell’efficienza interna della fedpol. La cultura fortemente gerarchizzata dell’organizzazione causa ritardi nelle risposte alle richieste e nell’esecuzione dei mandati. Uno snellimento della gerarchia potrebbe liberare risorse, anche se non abbastanza secondo la fedpol, che con la nuova direttrice Eva Wildi-Cortes ha mosso i primi passi nella sua riorganizzazione.

Eva Wildi-Cortes
Per affrontare fenomeni come la cibercriminalità, il CDF sottolinea l’urgenza di una maggiore collaborazione tra Confederazione e Cantoni. La lotta contro questo fenomeno richiede un elevato livello di coordinamento e conoscenze specialistiche, il che rende urgente l’unione delle forze tra fedpol e le polizie cantonali.
L’organo di controllo propone anche una soluzione per alleggerire il carico dell’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS), che fa parte della fedpol. Attualmente, l’ufficio non addebita costi, pur offrendo servizi che vanno a beneficio degli intermediari finanziari e della reputazione del settore. Il CDF suggerisce di introdurre un sistema di ripartizione dei costi basato sul principio “chi inquina paga”, per far fronte al crescente numero di segnalazioni.
Reazioni positive e passi avanti
La fedpol e il Ministero pubblico della Confederazione accolgono positivamente le conclusioni, in particolare la proposta di creare nuovi servizi d’indagine. È stata annunciata “un’analisi approfondita dei bisogni” per rispondere alla crisi.
L’indagine del CDF era stata richiesta dal Consiglio federale, sulla base di un postulato della Commissione delle finanze del Consiglio nazionale del novembre 2023. A fine giugno di quest’anno, la Commissione della politica di sicurezza del Nazionale ha approvato inoltre una mozione che chiede un aumento graduale di 200 posti nella polizia giudiziaria federale entro il 2035, giudicando le risorse attuali “del tutto insufficienti”.