Svizzera

Monopattino elettrico, 86% degli incidenti in stato di ebbrezza

L’esperto: i conducenti “sono consci dei rischi a cui vanno incontro”, ma vogliono andare a casa e “non intendono aspettare”

  • 30 aprile, 12:42
01:53

RG 12.30 del 30.04.2025 - La corrispondenza di Manuele Ferrari

RSI Info 30.04.2025, 12:41

  • Keystone
Di: Radiogiornale-Manuele Ferrari/M.Mar. 

L’86% degli incidenti gravi in monopattino elettrico è causato dalla guida in stato d’ebbrezza. Il mezzo è molto apprezzato in città, soprattutto nella notte, quando consente ai fruitori di tornare rapidamente al proprio domicilio. Uno studio dell’Alta Scuola di scienze applicate di Zurigo ha cercato di capire il perché di questi comportamenti, e cosa fare per ridurli.

I ricercatori hanno monitorato per settimane il comportamento delle persone a Zurigo, Basilea e Berna ad intervalli regolari. In seguito, gli studiosi hanno svolto sondaggi e test sul campo, confrontando il campione con diverse possibilità per tornare a casa. I risultati di questa ricerca sono molto interessanti.

“Gli interpellati sono consci dei rischi a cui vanno incontro quando si mettono al manubrio di un monopattino elettrico”, così ha spiegato ai microfoni del Radiogiornale Markus Hackenfort, professore di psicologia dei fattori umani dell’Alta Scuola di scienze applicate, sottolineando che i guidatori “sanno che è pericoloso guidare ubriachi”. Hackenfort ha poi aggiunto che si tratta di “decisioni spontanee” che, “vengono prese senza pensare”, poiché “le persone vogliono andare a casa, non intendono aspettare, ad esempio, il bus e usano la prima soluzione che trovano”, in questo caso il monopattino elettrico.

Secondo il professore, usare grandi campagne di sensibilizzazione non ha senso, poiché le conseguenze degli incidenti sono ormai chiare. “Bisogna trovare il modo di influenzare il processo decisionale”, ha spiegato il ricercatore “ad esempio stabilendo chi del gruppo si occupa di organizzare il rientro da una festa, un po’ come fanno gli automobilisti”. Questo modus operandi aiuterebbe ad evitare di “dover riflettere sul da farsi in condizioni non ideali”. Si potrebbero anche “mandare dei messaggi push sui cellulari, con le indicazioni degli orari dei bus notturni”. Tutte possibilità al vaglio degli studi dei ricercatori.

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