Sono oltre 7’000 i muratori scesi in piazza martedì a Losanna contro il peggioramento delle condizioni di lavoro, dopo le mobilitazioni a Ginevra, Berna e canton Ticino. Il presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS), Pierre-Yves Maillard, ha espresso solidarietà ai manifestanti, denunciando una offensiva padronale che prevede orari più lunghi, il sabato lavorativo e la riduzione dei supplementi salariali.
Secondo il sindacato UNIA, le proposte della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) sono “inaccettabili” e, in caso di mancato accordo, i muratori sono pronti a proseguire lo sciopero fino a fine anno o all’inizio del 2026. La presidente di UNIA, Vania Alleva, ha ricordato che le richieste sono ragionevoli: giornata di otto ore, pausa caffè retribuita, pagamento completo del tempo di spostamento e adeguamento dei salari al rincaro.
Il settore affronta inoltre una grave carenza di manodopera: secondo il sindacato SYNA, entro il 2040 mancheranno 30’000 muratori. Per attrarre giovani e personale qualificato, i sindacati chiedono condizioni di lavoro più umane. Dopo Losanna, nuove mobilitazioni sono previste a Basilea e a Zurigo nei prossimi giorni.

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Notiziario 04.11.2025, 17:00
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Edilizia: i lavoratori scendono in piazza
Il Quotidiano 20.10.2025, 19:00








