Svizzera

Quanto capitale proprio dovrà avere UBS?

Il CEO Sergio Ermotti ha presentato la sua posizione sulle nuove regole per le banche di rilevanza sistemica - Ultima parola al Consiglio federale

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Capitale proprio di UBS: Ermotti sotto la cupola di Palazzo

Telegiornale 04.11.2025, 20:00

Di: Telegiornale/Mattia Serena/M. Ang. 

Martedì la Commissione dell’economia del Consiglio nazionale ha esaminato il tema di quanto capitale proprio dovrà avere UBS. E per l’occasione era presente anche Sergio Ermotti. Non capita spesso che il CEO di una delle maggiori banche al mondo metta piede in Parlamento. In una lettera la Commissione invita il Governo a non introdurre regole più severe rispetto a quelle in vigore sulle altre piazze finanziarie internazionali. 

Ermotti ha presentato la posizione di UBS sulle nuove regole per il capitale proprio delle banche di rilevanza sistemica. “Non ho commenti, grazie”, ha poi detto alle telecamere del Telegiornale della RSI., lasciando la sala al terzo piano di Palazzo federale.

La posta in gioco è alta, con UBS che si oppone con forza al giro di vite voluto dal Consiglio federale con l’obbiettivo, dopo quanto accaduto con Credit Suisse, di ridurre il più possibile i rischi per lo Stato, i contribuenti e l’economia. Un giro di vite sostenuto dalla sinistra. “Se dovesse esserci di nuovo un problema, sarebbe una catastrofe. Dobbiamo proteggere i cittadini dai danni che potrebbe causare una mega-banca e non solo preoccuparci della possibilità che le banche facciano un po’ meno affari”, ha detto Samuel Bendahan, consigliere nazionale PS-VD alle telecamere del Telegiornale.

Per UBS miliardi in più per il capitale proprio significa perdere competitività internazionale. La maggioranza di centro-destra della Commissione invita il Consiglio federale a rivedere in parte i suoi piani. “La Svizzera non deve farsi del male da sola. La piazza finanziaria rappresenta il 9,2% del PIL, sono molti posti di lavoro. Se prendiamo misure che vanno ben oltre quelle degli altri Paesi rischiamo un giorno di vedere le grandi banche - e ormai resta solo UBS - andarsene e le piccole e medie chiudere per delle regolamentazioni eccessive”, dice Céline Amaudruz, consigliera nazionale UDC-GE.

La trasferta a Berna di Sergio Ermotti sembra non essere stata inutile, ma la Commissione può soltanto formulare delle raccomandazioni, l’ultima parola spetta al Consiglio federale.

Il progetto del Consiglio federale

Il Consiglio federale vuole che, in futuro, le banche di rilevanza sistemica in Svizzera siano tenute a coprire integralmente con capitale proprio le loro partecipazioni nelle filiali estere e per questo ha avviato la procedura di consultazione relativa alla modifica della legge sulle banche e dell’ordinanza sui fondi propri.

In sostanza, il Governo vuole che i requisiti proposti per i fondi propri diventino via via più stringenti nel giro di sette anni. La consultazione durerà fino al 9 gennaio dell’anno prossimo. La copertura integrale, spiega il Governo, garantirà così in futuro una migliore protezione dei clienti e dei creditori della casa madre svizzera dalle perdite all’estero.

Consiglio federale, Banca nazionale svizzera (BNS) e Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) sono concordi nel ritenere che la misura è fondamentale per raggiungere gli obiettivi della regolamentazione «too big to fail» volti a rafforzare la stabilità finanziaria.

La nuova regolamentazione riguarda solo le banche di rilevanza sistemica che detengono partecipazioni estere e, allo stato attuale, interesserebbe quindi soltanto UBS. Governo, BNS e FINMA sostengono che la grande banca svizzera riesca a sostenere questo cambiamento nella regolamentazione.

La copertura con fondi propri di base di qualità primaria sarà pari al 65% all’entrata in vigore, per aumentare poi del 5% ogni anno e giungere al valore auspicato del 100%.

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