Ticino e Grigioni

Cantiere del San Gottardo, sciopero dei lavoratori su entrambi i portali

Alla fine del 2025 scadrà il contratto mantello dell’edilizia, ma le trattative sono tutt’ora in stallo - Minatori e costruttori chiedono condizioni più vantaggiose

  • Oggi, 13:17
  • 2 ore fa
Una veduta aerea del cantiere
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Radiogiornale delle 12.30 del 04.11.2025

RSI Info 04.11.2025, 13:11

  • archivio tipress
Di: Radiogiornale/M.Mar. 

È stata una mattinata di protesta, martedì, sul cantiere per il secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Come riferito da UNIA in un comunicato, costruttori e minatori “hanno incrociato le braccia” ai portali nord e sud della galleria, per riunirsi in seguito ad Airolo in un’assemblea di protesta congiunta, in cui hanno ribadito il sostegno alle richieste sindacali per il nuovo contratto. Alla fine del 2025 scadrà, infatti, il contratto mantello dell’edilizia, ma le trattative sono tutt’ora in stallo.

Nell’incontro i lavoratori hanno fatto notare, in particolare, come le condizioni di lavoro vadano migliorate, in quanto la Svizzera sta perdendo attrattiva. Questo soprattutto per quanto riguarda la manodopera specializzata nella costruzione di gallerie, dove vi è una forte concorrenza internazionale.

Richiesta di condizioni lavorative vantaggiose

Vi è un’urgenza di condizioni migliori e più vantaggiose per i lavoratori nel campo dell’edilizia. Le rivendicazioni per il rinnovo del contratto mantello dell’edilizia concernono in particolare: orari di lavoro e tempi di viaggio ragionevoli, una compensazione del rincaro garantita a tutela del potere di acquisto e indennità eque per il duro lavoro in galleria.

Le proteste a livello nazionale proseguiranno nelle prossime settimane

I primi a fermarsi in segno di protesta sono stati i lavoratori edili delle costruzioni e del genio civile. Dopo lo sciopero odierno, che segna la seconda tappa di un’ondata nazionale di proteste nel campo dell’edilizia, nelle prossime settimane seguiranno altre agitazioni sindacali in diverse aree della Svizzera: il 31 ottobre a Berna, il 3 e 4 novembre in tutta la Romandia, il 7 novembre nella Svizzera nordoccidentale e il 14 novembre a Zurigo e in altre parti della Svizzera tedesca.

Secondo quanto dichiarato da UNIA, se la Società svizzera impresari costruttori (SSIC) continuerà “a non voler trovare soluzioni alla crisi del personale, nell’edilizia si prospetta un conflitto di lavoro lungo e duro”, conclude il comunicato.

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